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12:06 pm, 8 Dicembre 22 calendario

Iran, la polizia spara ai genitali delle donne. Primo impiccato

Di: Redazione Metronews
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In Iran le forze di sicurezza stanno prendendo di mira le donne durante le proteste contro il regime, sparando ai loro volti, ai seni e ai genitali. E’ la denuncia a cui arriva il Guardian dopo interviste realizzate con i medici in tutto il Paese.

Iran, la polizia spara ai genitali

Medici e infermieri – che curano i manifestanti in segreto per evitare l’arresto – hanno rilevato che le donne spesso arrivavano con ferite diverse rispetto agli uomini, colpiti invece alle gambe, alle natiche e alla schiena.

Nonostante la censura sul web abbia nascosto gran parte della sanguinosa repressione dei manifestanti, le foto fornite dai medici al Guardian hanno mostrato ferite devastanti su tutto il corpo, conseguenza di colpi esplosi a distanza ravvicinata. Alcune delle foto mostravano persone con decine di minuscoli pallini conficcati in profondità nella carne.
Il Guardian ha parlato con 10 medici professionisti, i quali hanno avvertito che le ferite potrebbero causare a centinaia di giovani iraniani danni permanenti. Spesso, hanno aggiunto, sono stati curati donne, uomini e bambini colpiti agli occhi.

Impiccati

L’Iran ha annunciato di aver giustiziato il primo prigioniero ufficialmente condannato per un presunto crimine in seguito alle proteste organizzate nel paese dopo la morte della giovane donna curda Mahsa Amini, che si trovava in custodia della polizia iraniana per non avere indossato correttamente il suo hijab. Il prigioniero, Mohsen Shekari, è stato condannato per aver ferito “intenzionalmente” una guardia di sicurezza con un lungo coltello e bloccato una strada nella capitale, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Tasnim, ed è stato impiccato questa mattina.
Le autorità iraniane hanno rigettato il ricorso dell’avvocato del prigioniero, ritenendo che “non sia né valido né giustificato”, in quanto ritengono che si sia reso colpevole di “crimini di guerra” bloccando la strada, minacciando con le armi e affrontando gli agenti. La Corte Suprema dell’Iran – che ritiene che le azioni del manifestante siano state un “esempio di ipocrisia” – ha approvato la sentenza stamattina e le ha dato esecuzione. I magistrati si basano su presunte dichiarazioni di testimoni dell’accaduto, i quali avrebbero assicurato che i presenti erano molto spaventati dalla presenza del manifestante armato.

«Altri due giovani manifestanti iraniani sono stati portati in isolamento, dove i prigionieri vengono tenuti prima dell’esecuzione della pena di morte: Saman Seydi e Mohammad Boroghani». Lo ha riferito l’Ong Iran Human Right, dopo l’esecuzione capitale del 23enne Mohsen Shekari, arrestato nell’ambito delle proteste anti-governative in corso nella Repubblica islamica da metà settembre e condannato per «guerra contro Dio». Il giovane è stato giustiziato per impiccagione questa mattina.

«Avevamo messo in guardia che in Iran, insieme ai morti nelle strade, ci sarebbero stati morti sul patibolo. Un’altra trentina rischiano l’impiccagione. Cosa attende la comunità internazionale, compreso il governo italiano, a esprimere il massimo della protesta?». Così il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, ha commentato la notizia della prima esecuzione di una delle condanne capitali, comminate ai manifestanti arrestati in Iran, nel corso di tre mesi di proteste anti-governative.

Khamenei

Badri Khamenei, la sorella della Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei, ieri ha duramente criticato il fratello «per non aver ascoltato la voce del popolo iraniano». In una lettera aperta pubblicata online e rilanciata da radio Farda, la sorella di Khamenei ha ricordato di «aver tagliato i ponti» con il leader della Repubblica islamica, dopo aver cercato ripetutamente di convincerlo ad ascoltare le richieste della piazza che da tre mesi protesta per avere maggiori libertà. Nella sua lettera, Badri Khamenei – da tempo in rotta con il fratello – auspica «presto la vittoria del popolo e il rovesciamento di questa tirannia al potere».

8 Dicembre 2022
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