Lancio di monete sul Foro Romano “succursale” di Fontana di Trevi
Lancio di monete da via del Campidoglio, dove c’è uno splendido affaccio: un luogo quasi magico che fa ammirare dall’alto lo spettacolare paesaggio e il gioco di luci e colori che rendono unico al mondo il Foro Romano. Una veduta irresistibile per i turisti, che hanno trasformato questo balcone accanto al Tabularium in una “succursale” della Fontana di Trevi: lanciando monetine nella speranza e con la promessa di poter tornare a rivedere presto le meraviglie della Città Eterna. Peccato che i lanci di monete dal Campidoglio finiscano sui monumenti sottostanti e in particolare sul colonnato del Portico degli Dei Consenti, importante e misteriosa testimonianza sopravvissuta del paganesimo romano. Le colonne in stile corinzio, rimesse in piedi nel 1858, sono state restaurate nel 2021 dal Parco Archeologico del Colosseo con l’aggiunta nella parte superiore di una lastra metallica protettiva con bordino rialzato per non far scolare l’acqua piovana che rovinava il delicato marmo cipollino. Questo accorgimento tecnico, però, ha involontariamente finito per trattenere una copiosa quantità di monete lanciate dai turisti. Ad accorgersene, immortalando il luccicante gruzzoletto in alcuni scatti sui social, è stato l’occhio attento di Claudio Valletti, da molti anni in forza al servizio fotografico di Roma Capitale.
Lancio di monete sui ruderi
Ora bisognerà capire a quanto ammonti il “tesoretto” sparso sopra e sotto i ruderi del Foro Romano – una stima a vista fa pensare a diverse centinaia di euro, sicuramente ben lontani dai livelli delle migliaia di euro giornaliere di Fontana di Trevi – e soprattutto se il Parco Archeologico del Colosseo avrà modo e tempo di trovare una soluzione economica per il recupero di quelle monete difficilmente raggiungibili, magari con l’impiego di un drone dotato di calamita. Considerato il luogo, è suggestivo pensare anche al collegamento storico tra quegli spicci provenienti da ogni parte del mondo e l’origine del termine “moneta”, che è nato proprio a due passi da lì. Verso il 269 a.C. infatti, in prossimità del tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio, venne edificata la Zecca che fu posta sotto la protezione della dea. A quel punto il linguaggio popolare iniziò a trasferire l’appellativo prima alla Zecca e poi a ciò che produceva. Adesso, 2291 anni dopo, le monete sono tornate a brillare sul Colle capitolino.
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