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5:08 pm, 5 Dicembre 22 calendario
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Tris di presidenti alla prima della Scala

Di: Redazione Metronews
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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e, a sorpresa, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. È il “tris di presidenti” che parteciperà il 7 dicembre alla prima del “Boris Godunov”. E con loro, ci sarà mezzo governo: dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a quello delle Riforme istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e a quello dello Sviluppo economico, Adolfo Urso. Ma ad ascoltare il capolavoro di Modest Musorgskij, diretto da Riccardo Chailly, ci saranno anche il presidente del Senato e quello della Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.

La locandina del Boris Godunov

Solo una volta insieme Presidente e premier

Sebbene la serata inaugurale della stagione del Teatro alla Scala abbia da sempre richiamato divi, personaggi del mondo della cultura e personalità politiche di tutto il mondo, quest’anno, il “Boris Godunov” segnerà diversi record. A partire dalla doppia presenza di Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio, che di solito si alternano, se c’è uno, non c’è l’altro. Del resto, l’ipotesi della doppia presenza era stata scartata dal sovrintendente scaligero Dominique Meyer non più tardi del 22 novembre scorso.

In realtà un altro precedente, neanche troppo remoto, c’è stato nel 2011, quando per il “Don Giovanni” di Mozart, presero posto nel palco, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Mario Monti, con le rispettive consorti. Ma fu comunque una eccezione, nella storia del Piermarini si contano solo queste due ‘doppiette’. Così come è inusuale la presenza contemporanea di La Russa e Fontana.

Per Mattarella e un po’ una tradizione assistere alla Prima della Scala: il Capo dello Stato l’anno scorso fu acclamato quasi quanto il “Macbeth”, con sei minuti di applausi e la richiesta di “bis”, poiché doveva essere l’ultima volta che presenziava in qualità di presidente della Repubblica. Un auspicio, quello del pubblico, confermato poco dopo, il 29 gennaio, con l’ormai celebre frase «se serve ci sono».

5 Dicembre 2022
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