Cospito, gli atti passano alla Consulta
Era un Palazzo di Giustizia blindato quello oggi ha ospitato il processo a carico di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, militanti della Federazione anarchica informale (Fai) che sono detenuti in carcere e rischiano l’ergastolo per strage politica. Al centro del processo le azioni imputate al gruppo anarchico che, secondo le indagini, avrebbe compiuto numerosi atti terroristici nei confronti di politici, giornalisti e forze dell’ordine.
In serata i giudici della Corte d’Appello hanno accolto le eccezioni sollevate dai difensori di Cospito e hanno deciso di inviare gli atti alla Consulta, che dovrà valutare se si può applicare o meno l’attenuante della particolare tenuità del fatto al reato di strage politica, contestato a Cospito. Reato che preverebbe la condanna all’ergastolo, a meno che i giudici della Corte Costituzionale non ammettano l’eccezione. È stato dunque fissata una nuova udienza davanti alla Corte d’appello di Torino per il 19 dicembre, data in cui verrà definito il quesito da sottoporre alla Consulta, dopodichè il fascicolo partirà per Roma e il processo resterà sospeso fino alla pronuncia.
Il Pg ha chiesto l’ergastolo
Il procuratore generale Francesco Saluzzo a conclusione della sua requisitoria di oggi, aveva invece chiesto per Cospito l’ergastolo e dodici mesi di isolamento diurno per l’attentato alla Scuola dei carabinieri, per la compagna, Anna Beniamino, la Procura ha chiesto 27 anni e un mese.
In precedenza la Cassazione aveva stabilito che Cospito, che ha seguito l’udienza dal carcere di Sassari dov’è detenuto al 41 bis, e la compagna Beniamino, in carcere a Rebibbia, dovessero essere condannati per il reato di strage politica. Al centro del processo, ci sono i 2 ordigni esplosivi piazzati il 2 giugno 2005 davanti allaScuola allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo). L’agguato non ha provocato vittime, ma gli ordigni erano potenti e hanno messo a rischio la sicurezza dello Stato. Abbastanza perché la Cassazione decidesse di rinviare gli atti alla Corte d’Appello torinese per rideterminare le condanne inflitte a Cospito (20 anni) e a Beniamino (16 anni e 6 mesi) alla luce del movente politico dell’attentato.
Cospito in sciopero della fame e al 41 bis
Secondo quanto si apprende, Cospito, in una dichiarazione spontanea resa nel corso dell’udienza, ha detto che proseguirà «fino all’ultimo respiro» lo sciopero della fame iniziato contro il regime di 41 bis, parlando di un «limbo senza fine». Cospito era collegato dal carcere di Sassari. In collegamento anche Anna Beniamino: collegata dal carcere di Rebibbia, tra le altre cose, avrebbe dichiarato «non riuscirete a spegnere l’anarchia».
Disordini per le strade
Mentre in aula si celebrava il processo, per le strade un centinaio di militanti anarchici hanno sfilato in corteo. I manifestanti, partiti dal Palagiustizia, dove erano in presidio, dietro lo striscione “Solidali con Alfredo in sciopero della fame”, durante la marcia hanno acceso alcuni fumogeni e stanno imbrattando con scritte i muri di diversi stabili. Inoltre, a quanto si apprende, un barista che si sarebbe lamentato per gli atti vandalici, sarebbe stato malmenato da alcuni manifestanti. Sono state lanciate anche diverse bombe carta.
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