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12:39 pm, 5 Dicembre 22 calendario

Stromboli, allerta passa ad arancione

Di: Redazione Metronews
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Il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto il passaggio di allerta per il vulcano Stromboli «dal livello giallo ad arancione e l’attivazione della fase operativa di preallarme».

Stromboli, allerta arancione. Altro terremoto 3.1

Tale decisione, si legge in una nota, «è stata adottata alla luce delle valutazioni emerse durante la riunione con i Centri di Competenza e il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, riunione convocata in seguito alle attività del vulcano, ovvero l’inizio di una fase eruttiva con un trabocco lavico dall’aerea craterica Nord e un flusso piroclastico che ha rapidamente percorso la Sciara del Fuoco raggiungendo il mare, accompagnato da crolli e frane lungo la parete del Vulcano».

Un terremoto di magnitudo 3.1 è stato registrato dagli strumenti dell’Ingv nella zona del Tirreno meridionale, al largo delle Eolie, e in particolare di Stromboli, alle 6.49. Il sisma è stato localizzato a una profondità di 292 chilomettri.

Ingv: no relazione diretta tra sisma e eruzione

Cosa è successo a Stromboli il 4 dicembre. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il giorno dopo ricostruisce le fasi del fenomeno verificatosi nell’isola delle Eolie. L’arcipelago si era svegliato con il sisma di magnitudo 4.6. Poi, nel pomeriggio, si sono verificati alcuni eventi vulcanici che hanno coinvolto l’area craterica dello Stromboli e la Sciara del fuoco «e che non hanno una relazione diretta», spiegano i tecnici dell’Ingv, con l’evento sismico di registrato alle 8.12 locali con epicentro localizzato a sud-ovest dell’isola di Vulcano.
A partire dalle 15 è stato osservato un incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico. Alle 15.10 è iniziato un trabocco lavico ed una concomitante intensa attività esplosiva entrambi dall’area craterica nord; successivamente si è verificata un’esplosione più intensa dall’area craterica centro-meridionale e sono stati osservati dei piccoli crolli di materiale lungo la parte alta della Sciara del fuoco. Mentre continuava il trabocco lavico e l’attività esplosiva, si è formato flussi piroclastici probabilmente innescati dal crollo di una parte dell’orlo craterico del settore Nord.

Alle ore 16.19 si è verificato un altro flusso piroclastico durato diversi minuti e che ha prodotto abbondanti quantità di ceneri che hanno temporaneamente impedito la vista della zona sommitale. Il materiale fine è stato disperso da deboli venti in direzione sud-ovest. I flussi piroclastici generati, che si sono propagati lungo la Sciara del fuoco hanno dato origine ad una grande quantità di cenere e, una volta raggiunta la costa, hanno generato delle perturbazioni del moto ondoso che sono state registrate dal sistema osservativo delle Mede. I crolli hanno provocato lo tsunami. La Protezione civile ha spiegato che intorno alle 16.20 si è registrato un distacco dalla Sciara del fuoco del vulcano che ha generato un’onda di un metro e mezzo. Sull’isola sono entrate in azione le sirene per allertare la popolazione. Dalle verifiche effettuate, non sono stati segnalati danni a persone o cose.
Alle 16.40, riprende l’Ingv si è potuto osservare anche una colata lavica che si è incanalata lungo la Sciara del fuoco e che alle 17 circa è arrivata alla linea di costa. L’ampiezza del tremore vulcanico ha raggiunto livelli molto alti intorno alle 16 in concomitanza del primo flusso piroclastico. Un segnale sismico di notevole ampiezza e riconducibile ad un secondo flusso piroclastico, è stato registrato alle ore 16.19. Successivamente, l’ampiezza del tremore vulcanico si è attestata su livelli medio-alti, con tendenza all’incremento. I segnali attualmente disponibili delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano variazioni di rilievo.

La paura degli abitanti per lo tsunami

“Sono stati attimi di concitazione e paura durante il suono delle sirene. Il nostro pensiero è andato allo tsunami del 2002 e alla fragilità del costone roccioso di Ginostra. Allora le onde furono alte quasi 10 metri mentre ieri fortemente appena 1,5 metri”. A parlare è Gianluca Giuffrè, uno degli abitanti di Stromboli dopo l’allarme di ieri. “Non oso immaginare cosa sarebbe successo se le onde fossero state alte come allora, probabilmente parte del costone su cui poggia il mio villaggio sarebbe venuto giù con devastanti conseguenze. Aspettiamo da anni la messa in sicurezza ed il consolidamento del costone di Ginostra- dice – Nel contesto dell’emergenza Stromboli del 2019 furono finanziati i lavori e recentemente appaltati ma ad oggi nessun intervento concreto è stato posto ancora in essere, nonostante i lavori siano stati consegnati lo scorso giugno. Si parla della posa in opera di una rete e di qualche micropalo che sicuramente non riusciranno a fermare le frane”. “Abbiamo segnalato la questione più volte. Il crollo di parte del costone farebbe venire giù anche la strada principale del villaggio e finirebbe sull’approdo di Protezione Civile precludendoci ogni via di fuga in caso di emergenza – prosegue Giuffrè – Oggi spaleremo la sabbia che è venuta giù ieri con l’orecchio attento alle sirene e pronti a tutto con la speranza che chi di competenza intervenga subito”.

5 Dicembre 2022
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