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3:06 pm, 5 Dicembre 22 calendario
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Medici di famiglia: «Contro l’influenza usiamo la mascherina»

Di: Redazione Metronews
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Rimettere le mascherine per bloccare non solo il Covid, ma anche l’influenza. È il consiglio di Paola Pedrini, segretario generale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia, che invita i cittadini a «fare il vaccino antinfluenzale», ma anche a «recuperare l’uso della mascherina, che stiamo un po’ dimenticando. Vale per il Covid, ma anche per questi virus. Sicuramente sarebbe un aiuto: è quello che ci ha protetto negli anni passati e può aiutarci ancora».

Il riferimento è alle forme influenzali che stanno mettendo ko i prontosoccorso della Lombardia e riempiendo gli studi dei medici di famiglia. «Noi medici di famiglia in Lombardia abbiamo gli studi molto pieni e c’è di tutto in realtà: non solo influenza, ma anche Covid. Si fa il tampone per scrupolo, per escludere Sars-CoV-2, e invece ne troviamo ancora alcuni positivi, anche se l’impressione è al momento che Covid sia inferiore alle sindromi influenzali, ma questo virus c’è ancora», spiega Pedrini, «C’è davvero tanta sintomatologia: influenzale, prime vie respiratorie, febbre, e così via. Il classico di questi virus di stagione. E la situazione è già esplosa, peggio degli ultimi anni e del pre-Covid. Sicuramente». Per la dottoressa l’ingresso nella fase intensa «è in anticipo, ma anche la quantità di pazienti è nettamente superiore».

Difendersi con la mascherina

Per Pedrini la prima forma di difesa è riutilizzare la mascherina. Ed è importante insistere su questo messaggio: «La mascherina – osserva – può essere di grande aiuto, per ridurre soprattutto la diffusione» dei virus respiratori in questo momento di altissima intensità. Quanto ai sintomi, «bisogna sempre distinguere i vari tipi di virus – premette il camice bianco – però quest’anno ci sono alcune forme che durano anche una settimana, i pazienti fanno un giorno senza febbre e poi ritorna».

Ambulatori presi d’assalto

E la situazione negli ambulatori è resa «ancora più complessa dalle carenze» di medici di medicina generale. «Per chi ha un carico normale di pazienti è una stagione intensa, per chi è oltre il massimale e arriva fino a 2 mila assistiti è molto peggio. Se lavoriamo fuori orario? Sì. Solitamente c’è una parte di ambulatorio e una parte di back office, ora sia il mattino che il pomeriggio sono impegnati in visite ambulatoriali per questi pazienti. Molti sono nella fascia d’età dei lavoratori e quindi bisogna fare anche i certificati di malattia. In questo momento sembra più colpita proprio la fascia dei giovani adulti, un po’ meno gli anziani».

5 Dicembre 2022
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