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12:47 pm, 4 Dicembre 22 calendario

L’influenza è partita a razzo e fa paura, il picco sarà in anticipo

Di: Redazione Metronews
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L’influenza è partita a razzo, il picco sarà in anticipo. E’ allarme influenza in Italia. I dati del rapporto Influnet, 762mila italiani a letto solo nell’ultima settimana, ci dicono che “l’influenza è tornata peggio di come ci aveva lasciato nel 2019 ed è partita a razzo, siamo tornati alla forza propulsiva dell’influenza del 2009 con numeri alti anticipati rispetto alla stagione. Abbiamo numeri importanti già a fine novembre”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale Policlinico San Martino di Genova.

L’influenza è partita a razzo, il picco sarà in anticipo

“Sicuramente oggi fa paura anche per tutto quello che si porta dietro con una quantità di virus paninfluenzali, patologie da pneumococco e anche polmoniti – sottolinea Bassetti – Qualcuno dice rimettiamo le mascherine, io dico assolutamente no. Questi microorganismi devono circolare e hanno sempre circolato, ci dobbiamo proteggere ma come? Ad esempio, abbiamo perso molto la copertura per lo pneumococco, la vaccinazione da polmonite, ma anche quelle per l’influenza”.

I dati Influnet: 2,5 milioni già colpiti

Secondo gli ultimi dati della rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità, nella scorsa settimana sono stati 771mila gli italiani messi a letto da sindromi simil-influenzali, pari a 12,9 ogni mille (9,5 nella settimana precedente). Sono oltre 2,5 milioni quelli che hanno contratto l’infezione dall’inizio della stagione. Per raggiungere questo numero, lo scorso anno si è dovuto aspettare l’inizio di gennaio.

I bambini sono i più colpiti – A essere particolarmente colpiti sono i bambini al di sotto dei 5 anni: in questa fascia di età la scorsa settimana si sono registrati 40,8 casi ogni mille; nella fascia 5-14 anni il tasso è stato di 25,02 ogni mille; 10,10 tra i 15 e i 64 anni e 5,04 sopra i 65 anni.

Tre regioni “rosse”   In tre regioni (Emilia-Romagna, 20,24 casi per mille, Lombardia, 17,80, Umbria, 19,61) l’incidenza ha superato la soglia del livello di entità molto alta. In Veneto (16,43 casi per mille), Provincia Autonoma di Bolzano (16,09) e Marche (15,58) la stagione ha invece raggiunto un’intensità considerata alta. Tre Regioni (Campania, Calabria, Sardegna) non hanno attivato la sorveglianza InfluNet.

Influenza, il picco a gennaio 2023

Sarà “una stagione a intensità molto alta, con un picco che potrebbe arrivare in anticipo. Anziché a gennaio-febbraio, nelle settimane di inizio anno”. Parla dell’influenza in una intervista al Corriere della Sera, Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute. “Sotto i 5 anni c’è stata un’impennata a 40,8 casi per mille rispetto a 29,6 della settimana precedente – afferma – I più piccoli, specialmente da 0 a 2 anni, in pratica non hanno incontrato mai questi virus perché hanno trascorso gli ultimi due inverni a casa o con le scuole chiuse. L’influenza in quelle stagioni ha fatto fatica a diffondersi. Sono quindi molto esposti al contagio”.

I sintomi: febbre, mal di gola, raffreddore

“Niente cambia dal punto di vista della sintomatologia che dura in media cinque giorni. Febbre molto alta che sale rapidamente, dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore, inappetenza. Anche le cure non cambiano. Prendere antipiretici per abbassare la temperatura, bere molto, riposo e no antibiotici a meno che non siano indicati dal medico di fronte al sospetto di una complicazione batterica. Ricordiamo ancora che gli antibiotici non funzionano contro i virus”, afferma.

4 Dicembre 2022
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