CINEMA
6:29 pm, 4 Dicembre 22 calendario
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I miei anni super 8 di Annie Ernaux al cinema

Di: Redazione Metronews
I miei anni super 8
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I miei anni super 8 al cinema dal 6 dicembre un piccolo gioiello da non mancare!

Tutta in una vita in una scatola. Una grossa scatola di super 8 tirati fuori, tutti in una volta dopo avere deciso che sì, è importante riuscire a raccontarsi guardandosi indietro. È ciò che Annie Ernaux, Nobel per la Letteratura 2022, ha cercato di fare costruendo un film che è un piccolo, intimo, gioiello, I miei anni super 8.

I miei anni super 8 la storia

Dal 6 dicembre sarà nei nostri cinema e lei lo firma insieme al figlio David come una storia intima che si intreccia con la storia collettiva. Una storia fatta di vita coniugale e di viaggi in giro per il mondo, dal Cile di Allende all’esotico Marocco, dall’Unione Sovietica alla misteriosa Albania, di quotidianità e di fughe, di fuggevoli felicità e di crisi che diventano emozioni e insicurezze di un’intera classe sociale nei decenni successivi al Sessantotto.

Ma perché andare ad aprire quella scatola proprio oggi?

«Pensavamo prima che fosse materiale solo per uso familiare. Dopo la separazione con mio marito all’inizio degli ‘80,non abbiamo più guardato quei filmati poiché mostravano la parte della nostra storia in cui vivevamo tutti insieme».

E che cosa ha significato rivedere tutte quelle immagini?

«Ho sentito subito la sensazione pesante del tempo. Ero quella ragazza inconsapevole della sua giovinezza.I bambini dei filmati ora sono adulti. olti parenti non ci sono più, mia madre, i miei suoceri, ia cognata. E mio marito, il regista. Poi mi sono resa conto che quelle immagini risalgono a un periodo importantissimo della mia vita. L’avvio della mia carriera di scrittrice, la pubblicazione del mio primo libro e la fine inevitabile del mio matrimonio».

Ma le riprese in Super8 sono silenziose, passano sui muri anche se qui a commentarle c’è la voce, le parole della Ernaux da sempre corteggiata dal cinema.

«Ma non sono una cinefila, semplicemente perché in molti periodi della mia vita non riuscivo ad andare al cinema. Quando studiavo ci andavo spesso e quello era il periodo della Nouvelle Vague.Dopo aver visto L’anno scorso a Marienbad, ricordo di aver pensato che dovevo scrivere così, con una voce insistente e dei frammenti di ricordi.E qui alla fine c’era bisogno di scrivere un commento descrittivo. Le immagini appartengono alla grammatica dei filmati di famiglia, delle vacanze, delle feste, degli anniversari e dei filmati di viaggio.Dovevo interrogarle, integrarle nella storia individuale così come in quella collettiva. E dovevo esprimere ciò che noi, come chiunque altro, volevamo catturare inconsciamente con quei filmati, ovvero l’eternità».

 

4 Dicembre 2022
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