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4:30 pm, 3 Dicembre 22 calendario

In Italia il 15% dei disabili rinuncia alle cure

Di: Redazione Metronews
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ROMA Un miliardo in tutto il mondo i disabili, circa tre milioni e mezzo in Italia con sette milioni di annessi caregiver, termine entrato nel nostro patrimonio lessicale ai tempi delle prime vaccinazioni anti Covid.

Le cifre della Giornata delle persone con disabilità

Sono le cifre che accompagnano la Giornata Internazionale delle persone con disabilità che si celebra oggi, la trentesima dal ’92 quando fu istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere delle persone disabili in tutti i campi della società civile.

A trent’anni da quel sacrosanto obiettivo che parla di diritti relativi all’accesso alle cure, all’istruzione, alla mobilità, al lavoro, la strada nostrana è ancora piena di barriere e il futuro poco roseo, considerando anche l’invecchiamento della popolazione: secondo i dati Istat in Italia le persone con disabilità fisiche e psichiche sono pari al 5,2% della popolazione e quasi un milione e mezzo ha più di 75 anni. Sei disabili su dieci sono donne, una differenza di genere che si amplia tra gli ultrasessantacinquenni.

I  moniti di Mattarella e del Papa

«Sono milioni le persone che combattono ogni giorno per una vita indipendente  – ha detto il Presidente della Repubblica Mattarella – e a loro dobbiamo rispetto». Anche Papa Francesco ha parlato di «inclusione vera e non di facciata. È doveroso – ha detto – garantire alle persone con disabilità l’accesso agli edifici e ai luoghi di incontro, rendere accessibili i linguaggi e superare barriere fisiche e pregiudizi. Questo però non basta. Occorre promuovere una spiritualità di comunione, così che ognuno si senta parte di un corpo, con la sua irripetibile personalità. Solo così ogni persona, con i suoi limiti e le sue doti, si sentirà incoraggiata a fare la propria parte per il bene dell’intero corpo ecclesiale e della società».

Meloni: «Aumenterà l’assegno unico per i figli con disabilità»

«Il governo ribadisce tutto il suo impegno per affermare il pieno diritto di tutte le persone ad avere una vita autonoma, indipendente e ad essere valorizzate secondo i propri talenti e le diverse competenze -afferma il presidente del Consiglio Giorgia Meloni -. Affronteremo con grande concretezza i problemi che le persone con disabilità, le loro famiglie, le amministrazioni territoriali, le associazioni, gli operatori pubblici e privati, il Terzo Settore vivono ogni giorno. E’ nostro compito garantire la piena attuazione della convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, con particolare attenzione alla centralità della persona attraverso il progetto di vita. Il Governo si è impegnato fin da subito nel sostegno alle persone più fragili. Tra le misure principali della legge di bilancio è previsto, infatti, il finanziamento per rendere strutturale e non più transitoria la maggiorazione dell’assegno unico per i figli con disabilità. Un primo passo, al quale ne seguiranno molti altri, in un cammino che deve vedere tutte le Istituzioni unite nella stessa direzione».

La maggior parte dei disabili vive da sola

Il 29% delle persone con disabilità vive sola (ma tra gli ultrasettantacinquenni la quota sale al 42%) , il 27,4 con il coniuge, il 16,2 con il coniuge e i figli, il 7,4 con i figli e senza coniuge, circa il 9 con uno o entrambi i genitori, il restante 11 per cento circa vive in altre tipologie di nucleo familiare.

Il modello di welfare italiano

Il modello di welfare italiano si caratterizza per una tipologia di interventi basati sui trasferimenti economici, quasi tutte pensioni, piuttosto che servizi, in particolare su 28 miliardi di spesa quasi 27 sono trasferimenti monetari, pari al 96,4 per cento della spesa totale.

A sostenere i disabili italiani, analizza l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane nel suo focus sulla disabilità sono principalmente i trasferimenti pensionistici: nel 2019 (ultimo dato disponibile) il reddito medio di un pensionato con disabilità è pari a 15 mila e 500 euro lordi, sale a 20 mila per le persone ultrasessantacinquenni. Gli importi medi più elevati si riscontrano nel Nord dove si attestano a circa 17 mila euro annui, è sotto i 14 mila euro, invece, la pensione lorda per una persona con disabilità nel Mezzogiorno.

«Bisogna superare l’approccio risarcitorio»

«Il welfare moderno deve superare l’approccio risarcitorio che caratterizza molti degli interventi di protezione sociale del nostro Paese, basati quasi esclusivamente sui trasferimenti monetari, trascurando completamente se questi siano efficaci ad assicurare loro il diritto a vivere la vita al pari delle altre persone» chiarisce Alessandro Solipaca, responsabile Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane.

Le precarie condizioni di salute e psicologiche dei disabili

Le condizioni di salute e psicologiche dei disabili sono molto spesso precarie: il 58% delle persone con disabilità grave si dichiara in cattive condizioni di salute, il 6,2 lamenta problemi di depressione. I problemi di salute sono acuiti dalle difficoltà relative all’accesso alle cure: il 15,7% ha rinunciato, nel corso dell’ultimo anno, a prestazioni o cure sanitarie per motivi economici.

L’incontro dei veterani con il Ministro della Difesa

A Roma si è tenuto oggi l’incontro con una rappresentanza dei Veterani della Difesa presso il Ministero della Difesa che, da anni, promuove un programma a favore dei militari che, operando in Patria o fuori dai confini nazionali, hanno contratto lesioni o malattie invalidanti e permanenti nell’adempimento del proprio dovere. Nell’ambito di queste attività ci sono quelle del Centro Veterani tra cui anche l’ippoterapia.

 

 

 

3 Dicembre 2022
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