Bergamo
12:47 pm, 3 Dicembre 22 calendario
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Fondi extra Fus incerti, ma nel 2023 il Donizetti Opera rilancia

Di: Sergio Rizza
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L’edizione 2022 del Donizetti Opera si conclude in questo fine settimana, domenica 4 dicembre, e già viene presentata l’edizione 2023. Con qualche preoccupazione e qualche mal di pancia, visto che i fondi ministeriali extra Fus (Fondo unico per lo spettacolo) l’anno prossimo sono incerti.

La “squadra” del Donizetti Opera: Giorgio Berta è il terzo da destra.

Il Donizetti Opera 2023 e i fondi extra Fus

In questi ultimi tre anni il Donizetti Opera ha potuto contare su un milione “extra” Fus all’anno, oltre ai contributi pubblici ordinari dello stesso Fus, del Comune di Bergamo e della Regione Lombardia. Quest’anno addirittura i milioni aggiuntivi dal ministero sono stati due. Ma per il 2023 tutto dipenderà dalla legge di bilancio in Parlamento. E non c’è alcuna certezza di avere questo importante, ulteriore supporto, per un festival operistico di riconosciuta eccellenza, vincitore di premi internazionali, che costa circa 3,5 milioni su un bilancio di 7 dell’intera Fondazione Donizetti. Il presidente, il commercialista Giorgio Berta, lamenta una «gastrite» dovuta all’anno «complicato, complesso che ci attende», ma rivendica comunque conti in pareggio, un «generosissimo apporto dei privati fino al 2024» e non si perde d’animo. L’edizione 2023 del Donizetti Opera sarà comunque ambiziosa, anche di più di quella appena passata. «Che cosa faremo se il contributo extra Fus non arriverà?», si chiede Berta, «niente, noi non abbiamo un “piano b”. Noi siamo partiti direttamente dal “piano b”, facendo conto solo sulle nostre forze. Dopodiché, noi crediamo di meritarcelo, questo contributo. Anche perché Bergamo, nel 2023, sarà capitale della cultura assieme a Brescia. Se arriverà, tanto meglio».

Il successo del 2022: 12.251 presenze, +20%

Il musicologo Luca Zoppelli, presentando a Bergamo, qualche giorno fa, la sua monografia donizettiana pubblicata da Il Saggiatore, ha elogiato il festival Donizetti Opera, definendolo «una fusione armoniosa, e virtuosa, tra la dimensione scientifica (guidata dal professor Paolo Fabbri, ndr) e quella della produzione, un po’ come il Rossini Opera Festival di Pesaro degli anni d’oro». Tanta eccellenza trova riscontro di pubblico. Crescente. L’edizione 2022 che si sta chiudendo ha totalizzato 12.251 presenze (+ 20% rispetto al 2021, record), con una partecipazione rilevantissima di pubblico straniero (il 31%, da tutta Europa ma anche da Giappone, Cina, Stati Uniti e perfino Russia) e un notevole impatto anche sui canali online e social. Sensibili le ricadute sul tessuto cittadino. «Il direttore dell’Hotel San Marco mi ha ringraziato: ha fatto il pienone», commenta con orgoglio Berta.

Il direttore artistico Francesco Micheli.

Il cartellone del Donizetti Opera 2023

Il Donizetti Opera ha portato in scena, in questo 2022, L’aio nell’imbarazzo, La favorite e, per la prima volta in epoca moderna, Chiara e Serafina, con cui Donizetti debuttò alla Scala 200 anni fa. Oltre a una nutrita serie di attività rivolte ai giovani e giovanissimi, sconfinanti persino nel deejayng. Nel 2023 sarà la volta di un cartellone che non rinuncia ad essere ancora più ambizioso. Al Teatro Donizetti, l’azione tragico-sacra Il diluvio universale (17 e 25 novembre, 3 dicembre; nuova edizione critica di Edoardo Cavalli, sul podio il direttore musicale del festival Riccardo Frizza, allestimento dei Masbedo in collaborazione con la GAMEC di Bergamo), e Alfredo il Grande (19 e 24 novembre, nuova edizione critica di Edoardo Cavalli, altro lavoro del periodo napoletano, con cui Donizetti debuttò al San Carlo; Corrado Rovaris sul podio e regia di Stefano Simone Pintor). Nel raccolto Teatro Sociale di Città Alta, invece, la versione francese della Lucia, quella Lucie de Lammermoor che conoscono anche i lettori della flaubertiana Madame Bovary (18 e 26 novembre, 1 dicembre; regia di Jacopo Spirei, direttore Pierre Dumoussaud al debutto italiano).

Il direttore musicale Riccardo Frizza (foto Falcetta)

Tra Lucie de Lammermoor e LU OpeRave

E perché proprio il piccolo Sociale per un’opera così popolare, sia pure nella particolare versione francese, che andò in scena a Parigi al Théâtre de la Renaissance nel 1939? «Perché siamo abituati a concepire la Lucia come un titolo grandioso, invece ha una dimesione nordica, chiusa, opprimente, intima, specie nella versione parigina. La dimensione “cinematografica” del Sociale ci aiuterà», spiega il direttore artistico Francesco Micheli. Sempre legata alla Lucia, in un luogo non convenzionale ancora da rivelare, andrà in scena LU OpeRave (inizialmente prevista quest’anno), una rivisitazione elettronica donizettiana ad opera di artisti dell’etichetta Fluidostudio. Mentre ancora al Teatro Donizetti (2 dicembre) si svelerà Il piccolo compositore di musica di Giovanni Simone Mayr, il maestro di Donizetti che concepì questa azione scenica nel 1811 come “metamelodramma” che rappresenta una compagnia di canto avente lo stesso giovanissimo come Donizetti protagonista (regia di Francesco Micheli).

Una illustrazione di Elena Xausa per il Donizetti Opera.

Una dedica speciale a Elena Xausa, scomparsa a 38 anni

L’edizione del 2023 del Donizetti Opera sarà dedicata, ha detto Micheli, a Elena Xausa, la straordinaria illustratrice veneta appena scomparsa ad appena 38 anni, stroncata da un male fulminante: è stata l’impareggiabile autrice delle invenzioni grafiche che hanno contribuito a rendere inconfondibile l’identità di questo festival bergamasco.

 

3 Dicembre 2022
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