ue
8:23 pm, 30 Novembre 22 calendario

Orban, la Ue tira dritto: riforme insufficienti, niente soldi

Di: Redazione Metronews
condividi

La Commissione Ue va avanti: le riforme annunciate dall’Ungheria di Orban non sono state ritenute sufficienti e quindi va avanti l’applicazione del meccanismo di condizionalità dei fondi europei al rispetto dello Stato di diritto. Tradotto: chiederà al Consiglio (ai ventisette Stati) di confermare la sospensione dell’erogazione di 7,5 miliardi di fondi europei, il 65% del totale destinato ai tre programmi dei fondi di Coesione finiti nel mirino di Bruxelles (il 20% del totale riservato per il periodo 2021-2027). Così come ha dato un via libera condizionato al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza ungherese che vale 5,8 miliardi di euro.

La Ue e l’Ungheria di Orban

Il parere favorevole è condizionato all’attuazione, anche in questo caso, delle riforme per garantire l’indipendenza della magistratura, la lotta alla corruzione e maggiore trasparenza negli appalti. Senza questi non sarà erogato nemmeno un euro a favore di Budapest. In sostanza i fondi congelati (tra Recovery e Coesione) arrivano così a 13,3 miliardi di euro.

Per poterli sfruttare il governo di Viktor Orban è chiamato ad attuare 27 riforme in totale. «Se non vengono rispettati questi punti, verrà bloccato l’intero primo pagamento e anche i successivi. In sintesi, i fondi non affluiranno fino a quando questi impegni essenziali non saranno mantenuti correttamente», ha sintetizzato il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.

L’ok della Commissione europea è stato quasi obbligato perchè se non fosse arrivato entro fine anno, Budapest avrebbe perso il 70% dei fondi di tutto il suo Pnrr.
Per evitare invece il taglio ai 7,5 miliardi di euro della Coesione, l’Ungheria aveva tempo fino al 19 novembre per adottare 17 riforme ma l’analisi dei tecnici di Bruxelles evidenzia che «permane un rischio continuo» sul bilancio Ue perchè ci sono «questioni irrisolte su elementi centrali» delle misure, pur riconoscendo che le misure vanno «nella giusta direzione». «L’Ungheria ha fatto abbastanza per farci ritirare la nostra richiesta? La risposta è no», ha affermato il commissario per il Bilancio, Johannes Hahn, che ha assicurato come «la sospensione sarà revocato non appena l’Ungheria avrà fatto la sua parte».

Per fare la sua parte, il governo di Orban dovrà mettere in pratica le riforme «chiave» del sistema giudiziario per aumentare i poteri del Consiglio giudiziario nazionale e «limitare le decisioni discrezionali», ridurre l’influenza politica sulla Corte suprema, eliminare gli ostacoli che i giudici incontrano per sollevare questioni alla Giustizia europea e porre fine alla revisione delle sentenze da parte della Corte costituzionale su richiesta delle autorità pubbliche.

30 Novembre 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo