Covid
2:33 pm, 28 Novembre 22 calendario
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Cina, dilagano le proteste contro le restrizioni anti covid

Di: Redazione Metronews
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Dopo le proteste dei giorni scorsi, la provincia nord-occidentale cinese dello Xinjiang ha allentato diverse restrizioni anti-Covid nella sua capitale, Urumqi. Nei giorni scorsi un incendio mortale aveva catalizzato la rabbia di molti cinesi e scatenato un’ondata di proteste in tutto il Paese. I residenti di Urumqi, alcuni dei quali sono stati confinati nelle loro case per settimane, potranno viaggiare in autobus per fare acquisti nei loro quartieri a partire da domani, hanno annunciato i funzionari in una conferenza stampa oggi. Le consegne dei pacchi potranno riprendere, ma i lavoratori della logistica dovranno rimanere a “circuito chiuso” nei dormitori aziendali.

Proteste con i fogli bianchi

Le proteste del fine settimana, dilagate in 16 città, secondo calcoli della Cnn, sono state le più grandi degli ultimi decenni, forse addirittura dalla strage di piazza Tiananmen del 1989, e rappresentano il culmine, finora, dell’esasperazione contro le restrizioni e i lockdown imposti dalla politica di zero Covid. Manifestanti con i fogli bianchi, diventati uno dei simboli della protesta, mettono in discussione la linea del governo contro il virus, chiedendo libertà, invece di tamponi quotidiani o ogni 48 ore: chi si aspettava allentamenti alle linee anti-Covid dopo il Congresso del Pcc del mese scorso è rimasto deluso, sentendo il presidente cinese ribadire la linea e vedendo promossi i dirigenti che hanno messo in atto le misure più drastiche a livello locale, a cominciare dal probabile prossimo primo ministro, Li Qiang, segretario del partito a Shanghai durante il lockdown di aprile e maggio scorsi.

L’esasperazione si mischia alla rabbia per la gestione della pandemia, documentata spesso da video circolanti sui social cinesi prima dell’oscuramento da parte della censura, e le proteste fanno tremare i mercati, in Asia e altrove. Dagli studenti della Tsinghua, ai dipendenti della Foxoconn, la protesta anti-Covid coinvolge più settori della società, e anche qualora la Cina intendesse produrre ulteriori allentamenti alla linea dello zero Covid, fa notare alla stessa Bbc Yazhong Huang, analista di sanità globale del Council on Foreign Relations, dovrebbe fare i conti con l’aumento dei contagi. Nelle proteste di Shanghai è riecheggiato anche il grido di protesta di un uomo su un cavalcavia della capitale che il mese scorso, prima di essere arrestato aveva affisso striscioni ben visibili a tutti, in cui chiedeva la dimissioni di Xi e la fine delle restrizioni dello zero Covid. Sui media statali, intanto, le proteste non vengono mai menzionate direttamente, mentre editoriali apparsi oggi chiedono maggiore «tempestività» alle misure anti-Covid. «Più il momento è critico, più dobbiamo mantenere la nostra determinazione strategica e la fiducia nel vincere la battaglia», è il tono di un articolo di commento della Cctv, mentre il Quotidiano del Popolo sottolinea che «misure efficaci richiedono una forte attuazione da parte di tutti». Pechino, intanto – dove le manifestazioni si sono concentrate alla prestigiosa università Tsinghua e nella notte tra ieri e oggi a Liangmaqiao, nella zona delle ambasciate – punta a ottimizzare il commercio on line e le scorte di viveri a fronte di una situazione ritenuta «grave» e giunta a «un momento critico», con circa il 30% dei rider che rimane bloccato a causa delle misure in vigore, hanno confermato oggi le autorità locali.

28 Novembre 2022
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