Al FolkClub il debutto italiano di Jesper Lindel
MUSICA Sabato 3 dicembre, dalle 21.30, sul palco del FolkClub, per la prima volta in Italia, salirà Jesper Lindel.
Dal calcio al primo album
All’età di 13 anni Lindel era il giocatore di calcio più talentuoso nella sua città natale, Ludvika, a nord-ovest di Stoccolma, Svezia, ma a seguito di un infortunio di gioco, fu costretto a trascorrere un lungo periodo su una sedia a rotelle. Suo fratello maggiore, per consolarlo, gli insegnò qualche accordo sulla chitarra aprendogli la porta su quello che sarebbe stato il suo futuro.
Giovanissimo fonda le prime band scolastiche, gli Almost Nature e i King Harvest (nome tratto dal titolo di una canzone de The Band) e soprattutto comincia a scrivere proprie canzoni.
L’ingaggio come solista
La BMG gli propone un ingaggio come solista e cantautore. Sembra essere il coronamento del sogno della vita, ma in realtà le cose non vanno come sperato: viene malamente indirizzato verso un pop commerciale, lontanissimo dalla sua personalità artistica. Eppure la strada è ormai tracciata e le opportunità non tardano ad arrivare per Jesper Lindel: così dall’incontro con il produttore Benkt Söderberg, padre dell’acclamato duo di sorelle indie folk svedesi First Aid Kit, nasce il suo album d’esordio, Little Less Blue, con il contributo delle stesse Klara e Johanna Söderberg.
Il suono soul-rock retrò del disco ottiene un grande riscontro presso il pubblico svedese, tanto da portare Jesper Lindel a trascorrere i due anni successivi in tournée, condividendo il palco con artisti americani come Justin Townes Earle e Andrew Combs.
Il successo di Jesper Lindel con Everyday Dream
Nel 2019 pubblica Everyday Dream, nato dalla collaborazione con il bassista dei Blues Pills, Zack Anderson, con un’impostazione musicale che mescola rock /blues e soul in stile Van Morrison. Con una nuova casa discografica americana alle spalle, il disco viene distribuito a livello internazionale ottenendo recensioni entusiastiche, così come il singolo estratto, Whatever Happens, ottiene un grande successo di vendita e critiche tanto in Svezia quanto negli Stati Uniti, dove viene inserito anche nella serie tv americana The Council Of Dad.
Lindel e il tributo a Leonard Cohen
Al tempo stesso, Lindel prosegue nella collaborazione con la famiglia Soderberg e le First Aid Kit, partecipando all’acclamato tributo a Leonard Cohen, presso il prestigioso teatro Dramaten di Stoccolma, concerto che diventa un disco di culto.
La malattia e il trapianto del rene
Jesper Lindel è in corsa verso il successo ed è pronto a girare il mondo con la sua band quando tutto viene bloccato dall’arrivo della pandemia, ma soprattutto da una grave, congenita malattia renale, che lo costringe alla dialisi tre volte alla settimana in attesa di un trapianto.
Jesper Lindel torna nella sua città, Ludvika, apre un proprio studio di registrazione, ritrova i vecchi amici e l’immagine di quel ragazzo timido amante del calcio, ancora una volta seduto su una sedia a rotelle nella stessa stanza, con una chitarra in grembo. Il trapianto del rene donato dal padre gli fa finalmente superare i momenti bui, che si trasformano in un disco meraviglioso (non ancora pubblicato) anticipato dal singolo Live a Light On in duetto con Amy Helm. Lindel e la sua band tornano ora in tour.
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