Cina
2:57 pm, 27 Novembre 22 calendario

Cina, dilagano le proteste contro lo zero Covid

Di: Redazione Metronews
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CINA Montano le proteste nelle città cinesi contro la politica dello “zero Covid” del governo, con i manifestanti che per la prima volta prendono di mira direttamente il Partito comunista cinese e il presidente Xi Jinping. Shanghai e Pechino sono gli epicentri della protesta che monta anche in altre città, come Nanchino e Qingdao: le manifestazioni sono tornate, nonostante gli arresti già compiuti ieri nella metropoli finanziaria cinese.

Le proteste degli studenti a Pechino

A Pechino, secondo quanto riferito da uno studente dell’università Tsinghua, uno dei più prestigiosi atenei della capitale, tra i 200 e 300 studenti hanno protestato dopo l’affissione di un foglio bianco, nuovo simbolo delle proteste anti-lockdown. I video che circolano on line mostrano la rabbia dei cinesi contro le restrizioni che da quasi tre anni scandiscono la lotta al virus della Cina: per strada, a Urumqi Road a Shanghai, c’è anche chi chiede apertamente la fine del Partito comunista e le dimissioni del presidente Xi Jinping. E proprio nelle proteste a Shanghai contro le rigide politiche anti-Covid imposte dalle autorità cinesi, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, si sono registrati scontri tra i manifestanti e la polizia che cercava di disperderli.

Le manifestazioni dopo la morte di 10 persone bloccate in un edificio

Le nuove proteste giungono in seguito alla morte di 10 persone in un incendio in un edificio residenziale di Urumqi, capoluogo dello Xinjiang, imputato alle inflessibili politiche anti-Covid: nonostante, ufficialmente, le autorità neghino che la tragedia sia dovuta alle restrizioni anti-pandemia, a Urumqi i funzionari hanno emesso un inusuale comunicato di scuse, in seguito a forti proteste dei residenti nel capoluogo dello Xinjiang, dopo che video sui social hanno mostrato molte persone bloccate in casa a causa dei controlli anti-Covid.

Il ricordo dei morti di Urumqi da cui sono nate le proteste

I morti di Urumqi sono stati ricordati anche da chi ha protestato a Shanghai, nella via intitolata alla città della regione autonoma cinese, dove vive la minoranza degli uiguri. “Ai nostri amici di Urumqi: vi amo come amo questa strada, come amo la mia famiglia”, è uno degli slogan di solidarietà scritto su un foglio appeso a un lampione, di cui è apparsa traccia sui social media cinesi.

«Basta tamponi, vogliamo la libertà!»

Un manifestante di Shanghai citato dalla Bbc, si è detto «sconvolto ed eccitato» dalle proteste anti-lockdown, mai spintesi fino a questo punto: non aveva mai visto proteste su così larga scala, in un segnale chiarissimo del livello di esasperazione dei cittadini verso le misure anti-pandemia in vigore. «Basta tamponi, vogliamo la libertà!» è stato un altro degli slogan scanditi dai manifestanti.

Le precedenti proteste contro lo zero Covid

Non è la prima volta che le proteste contro lo zero Covid sfociano in scontri tra cittadini e forze dell’ordine, e proprio Shanghai è stata al centro delle proteste più forti, nel corso dei due mesi di lock down a cui la metropoli fu sottoposta ad aprile e maggio scorsi. Più recentemente le proteste hanno coinvolto anche il capoluogo del Tibet, Lhasa, dopo oltre ottanta giorni di lock down, e la metropoli sud-orientale di Guangzhou.

Il Covid in Cina

La Cina è nel pieno della peggiore ondata di contagi da Covid-19 dall’inizio della pandemia, con nuovi record segnati nei giorni scorsi. Oggi, la Commissione Nazionale per la Sanità ha segnalato 3.648 casi di contagio da trasmissione locale, a cui si aggiungono 35.858 casi asintomatici: le metropoli di Guangzhou, Chongqing e Pechino sono le città dove si registrano i numeri più alti di contagi.

La politica dello zero Covid

Nonostante la cifre siano basse in linea generale, la politica dello zero Covid punta a sradicare il virus con tamponi di massa, lock down improvvisi e indefiniti per milioni di persone anche su una manciata di contagi, e quarantena per chi entra in Cina dall’estero, e nessun segnale di un reale allentamento alle restrizioni. Lo stesso Xi ha definito «poco costosa» la linea dello zero Covid, nonostante le restrizioni abbiano affossato l’economia, e ha chiaramente affermato che la linea del governo rimarrà in vigore fino a quando non sarà raggiunta la «vittoria finale» sul virus.

27 Novembre 2022
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