Errori giudiziari
4:00 am, 25 Novembre 22 calendario
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Errori giudiziari: l’odissea di Angelo Massaro, innocente in carcere per 21 anni

Di: Valeria Bobbi
Angelo Massaro
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Una storia che è un pugno nello stomaco: si chiama “Peso morto” l’ultimo documentario dell’associazione “Errorigiudiziari.com”. Racconta la vicenda di Angelo Massaro, oggi 56 anni, che ha trascorso 21 anni di carcere da innocente per colpa di un’intercettazione telefonica trascritta male. Una parola in dialetto pronunciata durante una normale telefonata mattutina alla moglie, è diventata la prova regina dell’accusa di omicidio pur in assenza del cadavere, dell’arma e del movente. Lui, di un paesino vicino Taranto, riferendosi alla pala meccanica che trasportava diceva “muers” che in pugliese sta per “oggetto ingombrante”, chi era all’ascolto ha trascritto “muert”, cioè morto.

Valentino Maimone, insieme a Benedetto Lattanzi, è il fondatore dell’associazione che si occupa degli errori giudiziari: considerano quanto accaduto a Massaro, accusato di aver ucciso uno dei suoi più cari amici, «uno dei più grandi errori giudiziari della storia repubblicana».

Una vita distrutta per colpa di una consonante, è ancora possibile oggi?

«Una parola in dialetto pronunciata durante una telefonata alla moglie, diventa la prova regina dell’accusa di omicidio pur in assenza di cadavere, arma e movente. E solo un processo di revisione riuscirà a mettere fine a una clamorosa ingiustizia».

Come avete conosciuto Massaro?

La prima volta che incontrammo Angelo Massaro era tornato a essere un uomo libero da pochi giorni. Si presentò a noi con due borsoni pieni di carte, atti giudiziari, codici e quaderni con i suoi appunti scritti durante la lunga carcerazione. Ci travolse con la sua voglia di raccontare, di far sapere quello che aveva passato in quasi la metà della sua vita. Capimmo subito che ciò di cui era stato involontario protagonista era uno degli errori giudiziari più gravi della storia repubblicana. Per questo, alla fine di quella prima giornata passata insieme, gli facemmo una promessa: la sua storia sarebbe diventata un docufilm. Ora, cinque anni dopo quell’incontro, siamo orgogliosi di aver mantenuto quell’impegno con Peso morto».

Come si snoda il racconto nel documentario?

In Peso morto lo spettatore rivive l’odissea umana e giudiziaria di Angelo Massaro attraverso un viaggio fisico ed emozionale nei luoghi che hanno fatto da cornice alla sua ingiusta detenzione, al fianco di figure chiave della sua incredibile vicenda: non solo familiari e amici, ma anche il cappellano del carcere, lo psicologo e la direttrice di uno degli istituti in cui è stato detenuto, compagni di cella, docenti universitari con cui sostenne gli esami della facoltà di giurisprudenza cui si era iscritto durante la detenzione e che lo chiamano oggi a portare la sua testimonianza agli studenti, a sostegno dell’opera di sensibilizzazione sul tema portata avanti con Errorigiudiziari.com. C’è anche la direttrice di una delle cinque carceri in cui è stato detenuto. Nel documentario abbiamo pensato di farlo parlare proprio con lei, che inizialmente  lo accolse con grande diffidenza e poi cominciò a capire che forse poteva essere davvero innocente.

Angelo Massaro: “Aspetto ancora le scuse pubbliche dello Stato e della magistratura”

Angelo Massaro aveva 29 anni quando fu arrestato con l’accusa di aver ucciso Lorenzo Fersurella, padrino dei figli e compare d’anello. Aveva una moglie e due figli, uno di due anni e uno nato da appena 45 giorni, che non ha visto crescere. Quando è uscito dal carcere, grazie alla revisione del processo, ne aveva 50.

Come ha fatto a ricostruirsi una vita quando è uscito dal carcere, nel 2017?

Ricostruirsi una vita è impossibile, perché insieme a me è stata condannata anche la mia famiglia e non per colpa mia. Sto ancora aspettando le scuse di chi ha indagato su di me e di chi mi ha condannato a ventiquattro anni di carcere solo per un’intercettazione telefonica. È inaccettabile vedersi rubare un pezzo di vita lungo 21 anni senza che nessuno abbia mai pagato per questo colossale errore giudiziario.

Nell’intercettazione telefonica che le è costata 21 anni da detenuto lei parlava con sua moglie. Perché lei non è stata coinvolta nelle indagini?

Non solo non è stata coinvolta nelle indagini, ma non è mai neanche stata ascoltata da chi indagava. Questo dimostra quanto fasulle e assurde fossero quelle accuse. E mi spingo a dire che chi mi ha accusato, sapeva bene che ero innocente, altrimenti avrebbero dovuto accusare mia moglie quanto meno di complicità.

Lo Stato l’ha aiutata una volta fuori dal carcere?

Assolutamente no. Non solo non mi ha aiutato, ma mi ha messo i bastoni tra le ruote in ogni modo. Le racconto solo un episodio: dopo essermi indebitato per aprire una pescheria e darmi la possibilità di vivere del mio lavoro, ho dovuto chiuderla, perché in neanche trenta giorni, la finanza ha fatto quattro controlli e alla fine mi hanno fatto una multa da 8 mila euro per dei documenti su un’assunzione che sarebbero arrivati di lì a poche ore. Un accanimento davvero distruttivo.

Cosa chiede oggi allo Stato?

Tutti mi chiedono se voglio un risarcimento in denaro: Ma sa qual è l0unica cosa che davvero vorrei? Le pubbliche scuse di chi mi ha accusato ingiustamente. Ancora oggi c’è tanto pregiudizio intorno a me. Nel mio paese sento sempre qualcuno che pensa che sia un assassino. Questa è una profonda ingiustizia. Ed è anche per questo che oggi racconto in giro per l’Italia la mia storia insieme all’associazione Errorigiudiziari.com. 

Come reagiscono le persone quando ascoltano la sua storia?

Generalmente con molta empatia. Una volta ero andato all’università a parlare agli  studenti di Giurisprudenza. Uno di loro alla fine mi raggiunse e mi disse che aveva sempre voluto fare l’avvocato, ma dopo aver sentito la mia vicenda, aveva deciso di diventare magistrato per rendere migliore la giustizia. Queste sono oggi le mie soddisfazioni. Ogni anno 1000 persone vengono messe in carcere ingiustamente. credo che siano troppe, Anche perché nessuno paga per questi sbagli.

25 Novembre 2022 ( modificato il 24 Novembre 2022 | 17:23 )
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