Nazionale
10:53 pm, 20 Novembre 22 calendario
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Una brutta Italia fa penitenza in Austria

Di: Sergio Rizza
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Nel giorno del “via!” in Qatar, la penitenza azzurra prende la forma di una gelida amichevole a Vienna, contro coloro che, da avversari agli ottavi di finale dell’Europeo, ci fecero vedere i sorci verdi. Austria-Italia finisce 2-0. Mancini boccia, a fine partita, l’Italia del primo tempo, e promuove quella del secondo.

L’Austria parte forte: Schlager e Alaba infilzano l’Italia

Mancini riparte dalla falsariga della sfida contro l’Albania. Riparte insomma dal 3-4-3. Rimescola però le carte, un po’: conferma Raspadori e Grifo in attacco mettendo Politano al posto di Zaniolo; conferma Verratti, Di Lorenzo e Dimarco, aggiungendo Barella; infine, in difesa, sceglie Donnarumma per Meret, lascia in panca Scalvini e accanto a Bonucci lancia Acerbi e Gatti. Ma che l’Austria sia di ben altra pasta rispetto agli albanesi, è piuttosto evidente fin da subito. Dopo le prime due fiammate, promettenti ma illusorie, di Dimarco e Barella, gli uomini di Rangnik premono subito con grande vigore, tenendo in mano il pallino del gioco e prediligendo i contatti ruvidi: giusto per aggiungere un po’ di rigore ad una serata già di per sé freddissima.

Raspadori e Grifo spenti, involuzione generale

Infatti al 6’ l’Italia viene punita: Schlager strappa la palla a Verratti, a centrocampo, lascia l’azzurro a terra a lamentarsi mentre s’invola in avanti con Arnautovic. L’attaccante del Bologna gli restituisce la sfera al limite dell’area e Schlager uccella imparabilmente Donnarumma. Non è che l’inizio della “festa”: gli austriaci sfiorano il 2-0 prima con Seiwald (in una azione simile a quella del gol), poi tre volte con Adamu, che alla mezz’ora coglie perfino il palo esterno dopo aver arpionato un pallone ingenuamente (e gentilmente) fattogli rimbalzare addosso da un goffo Acerbi. Il 2-0 arriva al 35’: la punizione del capitano Alaba è forte, sì, ma pare inverosimile che Donnarumma non sia stato in grado di fermare un pallone che, dopo aver scavalcato la barriera, giungeva dritto dritto verso di lui. Tant’è. Gigio si riscatta poco dopo, deviando una sassata di Sabitzer che sembrava candidata al 3-0. Per vedere l’Italia occorre aspettare il 42’: Barella lancia Politano sulla destra, l’esterno del Napoli si incunea in area e, girandosi sul sinistro, manda un deciso tiro a Lindner, che respinge. Meglio che niente, ma ancora troppo poco. Grifo inesistente, come Raspadori, del resto. Ma l’involuzione è generale.

Una ripresa nettamente migliore con Chiesa e Zaniolo

Zaniolo, Chiesa, Pessina e Scalvini (per Gatti, Politano, Grifo e Di Lorenzo) sono le novità con cui Mancini tenta di raddrizzare l’Italia nella ripresa. Ma al 47’ è ancora l’Austria a fare paura: tiro secco di Arnautovic, da dentro l’area, parato da Donnarumma, che deve ripetersi poco dopo su una inzuccata ravvicinatissima di Posch. L’Italia sembra comunque voler scuotersi, rispetto alla scialba e irritante apatia del primo tempo. C’è un atteggiamento diverso, Chiesa e Zaniolo danno un pizzico di vivacità in più. Ma sono fuochi di paglia. Fino al 70’: assist di Verratti, Raspadori si insinua in area controllando bene e di piatto segnerebbe, se Lindner non riuscisse miracolosamente a toccarla di piede, deviandola. È l’occasione più ghiotta della partita. All’80 la replica: discesa caparbia di Zaniolo sulla sinistra, cross dal fondo, e Chiesa manda alto dall’altezza del dischetto. Entra Miretti, il giovane juventino: ed è l’ennesimo debutto dell’Italia manciniana. E finisce così. Ci rivediamo l’anno prossimo: quando, tra qualificazioni europee e finali di Nations League, bisognerà fare un po’ più sul serio.

Mancini boccia l’Italia contro l’Austria nel primo tempo

Mancini, alla fine di questa amichevole Austria-Italia, si consegna ai microfoni: «Nel secondo tempo siamo stati noi, ci è mancato solo il gol. nel primo invece abbiamo commesso troppi errori tecnici, abbiamo sofferto le loro ripartenze. Il 3-4-3? Non è andato benissimo. Nel primo tempo non abbiamo fatto abbastanza pressing con gli attaccanti. E questo ha aperto spazi per gli avversari».

20 Novembre 2022
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