Pd, Bonaccini si candida: “Basta correnti. Resto presidente Emilia Romagna”
«Ho deciso di candidarmi alla segreteria del Pd. E’ il momento di esserci, di impegnarsi, di partecipare. E di farlo insieme. Per il Pd. Per il Paese». Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, lo dice intervenendo al circolo dem di Campogalliano. “Mi è parso giusto dirlo prima di tutto a voi e dirlo qui. Agli iscritti del mio circolo, ai compagni e alle compagne. Agli amici del mio Comune. Sono nato proprio qui e ci ho abitato fino a cinque anni”.
Bonaccini: “Basta classi dirigenti attraverso le correnti”
“Quello che getta sconcerto è l’idea che questa volta possa esserci la nostra liquidazione o che ci si possa perdere rispondendo alle sirene di chi, pur essendo all’opposizione come noi, passa troppo del suo tempo ad attaccare il Pd e non chi sta governando. Il nostro compito è rialzarci e rimetterci in cammino”. “Non possiamo più permetterci di selezionare le classi dirigenti attraverso le correnti, basta”, dice il governatore dell’Emilia Romagna. “A me ha fatto una certa impressione vedere tutti i dirigenti di primo piano del nostro partito candidati nei listini e non nei collegi uninominali, dove i voti dovresti andare a strapparli uno a uno per vincere, quello che fanno i sindaci quando si candidano nelle loro comunità. Non mi sono mai iscritto a una corrente, si vive benissimo lo stesso. Anzi, anche meglio. Non chiederò a nessuna corrente di sostenermi né – ha puntualizzato Bonaccini – vorrò il sostegno di qualsivoglia corrente“.
E poi: “Credo serva un gruppo dirigente nuovo. E noi lo abbiamo nel territorio, lo abbiamo nelle Regioni, nei Comuni. C’è una classe dirigente diffusissima che può e deve essere valorizzata di più nel nuovo corso”.
Bonaccini continuerà a fare il presidente dell’Emilia Romagna “fino alla fine del mandato, perché con gli emiliano-romagnoli ho un patto di fiducia preso all’inizio del 2020 e intendo onorarlo fino in fondo”.
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