Saman, trovati resti umani vicino alla casa della famiglia. Angoscia a Novellara
I carabinieri del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia unitamente a quelli della Compagnia di Guastalla, hanno rinvenuto resti di un cadavere sotterrati all’interno di un casolare abbandonato ubicato nelle campagne del comune di Novellara, a poche centinaia di metri dalla casa dove viveva la famiglia di Saman Abbas.
Resti umani in un casolare
L’area è stata interdetta e dalle prime ore di questa mattina i carabinieri di Reggio Emilia, sotto il costante coordinamento della locale Procura, con l’ausilio dei Carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche di Parma stanno procedendo alle operazioni di recupero e repertamento. Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Reggio Emilia. Le operazioni di recupero dei resti del cadavere saranno molto lunghe e potrebbero richiedere alcuni giorni.
“Comunità di Novellara sconvolta”
Una comunità sconvolta e angosciata. Così la sindaca di Novellara, Elena Carletti, descrive l’atmosfera nel paese emiliano dopo gli ultimi sviluppi della vicenda di Saman. “In questi giorni c’è stata un’escalation di notizie che effettivamente hanno riportato l’attenzione sul caso Saman facendo capire che eravamo a un punto importante dello sviluppo di questa vicenda. L’arresto del padre di Saman e a pochi giorni di distanza il ritrovamento di questi resti, per i quali è necessario attendere i risultati delle analisi scientifiche, sono eventi clamorosi per una città come Novellara, che hanno generato una certa angoscia nella comunità”. “La notizia del ritrovamento dei resti era attesa ma anche temuta, perché in città ancora c’era un barlume di speranza che la ragazza potesse essere riuscita in qualche modo a fuggire”. Secondo Carletti “poter scrivere il capitolo finale di questa tragica vicenda è fondamentale. Ci sarà un processo una volta che il padre di Saman sarà estradato in Italia e noi come Comune siamo parte civile. Mi auguro che tutto questo possa rappresentare un esempio per combattere e debellare questa pratica scellerata dei matrimoni forzati, che la vicenda di Saman possa avere un risvolto significativo e possa salvare tante ragazze come lei, giovani e vitali. Quello che noi come enti locali chiediamo è un aiuto in più per servizi sociali e per coloro che devono aiutare queste ragazze. Servono strumenti più incisivi, più efficaci, che possano concretamente aiutare queste giovani a fuggire dai matrimoni forzati”, ha concluso Carletti.
Il padre arrestato in Pakistan
Shabbar Abbas, il padre di Saman, la ragazza pakistana scomparsa nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 202, è in carcere da alcuni giorni in Pakistan. Lo scorso 12 novembre le autorità locali avevano emesso un provvedimento di arresto a carico di entrambi i genitori. Dopo una valutazione molto lunga le autorità locali avevano deciso di fare propria la ‘red noticè, ossia la richiesta di arresto internazionale già nel circuito Interpol, delegando le autorità di polizia del Punjab, regione dalla quale proviene la famiglia di Saman. L’uomo era stato arrestato mercoledì scorso con l’accusa di omicidio ed è in attesa di estradizione. La madre della ragazza, Nazia Shaheen, ancora latitante, secondo quanto riferito dall’uomo alla polizia pakistana, si trova in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA