Qatar, tra proteste e bookmakers domenica si parte
Domenica, ore 17, Qatar-Ecuador. E così inizieranno i Mondiali più pazzi di sempre. Persino Sepp Blatter, con un “tackle” tardivo, si è pentito dell’assegnazione.
Il pentimento di Blatter per i Mondiali in Qatar
Certo, lo scrupolo dell’ex patròn della Fifa è dovuto al fatto che «il Qatar è uno Stato troppo piccolo», e non allo scarso rispetto dei diritti umani, della “diversità” sessuale, dei lavoratori. Ma è servito, a giudicare dallo sconcerto suscitato, a gettare luce sulla ragione per cui questi Mondiali resteranno, c’è da scommetterci, nella storia: la protesta.
Le proteste per i diritti: dal Codacons a Shakira
Sono in tanti a scagliare anatemi: il battagliero Codacons che lancia una campagna di boicottaggio, inchieste giornalistiche su corruzione, condizioni di «schiavismo» e morti in cantiere dei lavoratori. E Shakira: non canterà, fa sapere, per sostenere chi protesta. Nel gruppo B, poi, giocheranno Usa e Iran. Uno scontro geopolitico che in più porterà i riflessi della rivolta in atto nello stato persiano. Gli stessi giocatori, ammette il capitano Jahanbakhsh, starebbero discutendo clamorose iniziative: non esultare per i gol, o, addirittura, non cantare l’inno.
Il Brasile favorito. E per i bookmakers ci sono anche gli inglesi…
Forse, però, le pallonate sciacqueranno tutto via. I bookmakers danno per favoriti il Brasile, l’Argentina, la Francia e un pacchetto di europee. Tra cui l’Inghilterra che sconfiggemmo agli Europei. Se vincesse, che beffa per l’Italia. Cose dell’altro mondo. Proprio.
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