Matilde Gioli direttore per un giorno a Metro: “Rimettiamo in pista i bambini”
Matilde Gioli “Direttore per un giorno” a Metro, alla vigilia della Giornata internazionale dell’Infanzia del 20 novembre VIDEO
La passione per i cavalli e il rispetto verso la natura va a braccetto con l’amore per i bambini. Non ha dubbi la pluripremiata attrice Matilde Gioli, “Direttore per un giorno a Metro”. «A 33 anni – dice – non sono ancora madre ma riconosco l’importanza di mettere al centro i più piccoli e mi metto a disposizione volentieri. Noi adulti abbiamo il compito di rimettere in pista i bambini partendo da loro».
In una società che corre veloce da dove partiamo?
«Innanzitutto dobbiamo tutti fare più attenzione alle esigenze dei più piccoli e, iniziando dalla scuola, creare degli spazi a loro misura perché siano davvero liberi di esprimersi, di dire la loro anche sul cibo che mangiano a mensa ogni giorno. Insomma, non trattiamoli come soggetti passivi: sono cittadini del mondo che nascono con diritti precisi, ma che devono anche imparare sin da subito l’importanza di collaborare tra loro, di aiutarsi, nel rispetto dell’altro e della natura che li circonda e li nutre».
Matilde Gioli e la famiglia
«Sono stata educata in una famiglia con un grande amore per i bambini: i miei genitori hanno voluto 4 figli. Inoltre, mia madre è un’insegnante, un mestiere difficile che significa avere la grande responsabilità di aiutare i bambini a credere in se stessi e a rincorrere i propri sogni, fornendo loro gli strumenti necessari».
L’emergenza Covid e il peso della guerra.
«A causa del Covid molti bimbi e adolescenti sperimentano ansia e depressione insorti in seguito alle restrizioni sociali e alla perdita dei cari. E questo momento difficile non si ferma, per via di conflitti, sfruttamento, abusi e abbandono. Oggi, dunque, è ancor più importante rivolgere la nostra attenzione ai bambini e ai loro diritti spesso calpestati».
Come superare gli egoismi?
«Ho accettato il ruolo di mentore nel Reality italiano di Netflix Summer Job (in onda dal 16 dicembre) perché parla di 10 giovani che non hanno mai lavorato e che credono di partire per una vacanza in una villa lussuosa in Messico. Salvo poi scoprire di dover fare i lavori più umili per mantenersi. Ho interpretato il ruolo di sorella maggiore: sono abituata a consigliare e sostenere i miei fratelli e spero attraverso dei messaggi ai ragazzi di oggi, di far capire loro che, anche se viviamo in una situazione agiata, dobbiamo restare umili e sostenere gli altri».
La Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
«Tutti i bambini e le bambine hanno il diritto di ricevere cure, protezione e assistenza adeguate a crescere sereni e sicuri, secondo quanto previsto anche dalla Convenzione dell’ONU nel 1989. Inoltre, occorre ribadire la necessità di garantire ai più piccoli la possibilità di partecipare alle decisioni che riguardano il loro futuro, un diritto che SOS Villaggi dei Bambini promuove e tutela in ogni suo intervento e all’interno della rete degli 8 Programmi e Villaggi in Italia. È importante che ogni bambina/o, ragazza/ragazzo venga ascoltato dai grandi per le questioni che la/lo riguardano e non siano i grandi, da soli, a scegliere ogni cosa per loro».
Matilde e Sos Villaggi dei Bambini
Il ruolo delle istituzioni secondo Matilde Gioli.
«Alle Istituzioni vorrei chiedere di mantenere alta la guardia sul problema degli “invisibili” che vivono all’interno di contesti familiari a rischio ma che sfuggono all’attenzione dei servizi sociali, spesso privi di un organico adeguato nel numero e nelle risorse. Nessuno vuole imporre l’allontanamento dei minori dalla famiglia e l’affidamento a comunità o case-famiglia come prassi inesorabile: l’integrità del nucleo familiare va tutelata finché possibile».
SOS Villaggi dei Bambini e sostegno alla genitorialità.
«SOS lavora con le famiglie d’origine per conservare la loro unità e sostenere i genitori nel loro complesso compito di educatori. Ciò premesso, e a fronte di tutte le necessarie verifiche, i minorenni possono trovare una via d’uscita ma soprattutto un percorso di sviluppo sano anche all’interno di strutture protette, e un sistema di tutele che interviene quando c’è bisogno.
Sul sostegno alla genitorialità siamo tutti d’accordo e pure sulla prevenzione dell’allontanamento. Ma per fare prevenzione servono gli organici, le comunità educanti, le misure preventive, l’accompagnamento del reinserimento in famiglia».
Istruzione=libertà.
«Le Istituzioni devono continuare a combattere la problematica dell’abbandono scolastico. Un fenomeno che riguarda chi vive in contesti familiari difficili. L’istruzione è l’unico mezzo per costruirsi il futuro ed essere veramente cittadini liberi!».
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