In Europa 100 morti al giorno per resistenza agli antibiotici
In Europa 100 morti al giorno per resistenza agli antibiotici. Ogni anno più di 35 mila persone muiono nell’Unione europea/Spazio economico europeo a causa di infezioni resistenti agli antimicrobici. E’ quanto risulta dalle stime presentate in un nuovo rapporto pubblicato dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Il numero stimato di decessi nel rapporto prende in esame gli anni 2016-2020 e mostra un aumento rispetto alle stime precedenti. L’impatto sulla salute della resistenza antimicrobica (Amr) è paragonabile a quello dell’influenza, della tubercolosi e dell’Hiv/Aids messi insieme.
In Europa 100 morti al giorno per resistenza agli antibiotici
«Vediamo aumenti preoccupanti nel numero di decessi attribuibili a infezioni da batteri resistenti agli antimicrobici, in particolare quelli che sono resistenti al trattamento antimicrobico di ultima linea», ha affermato Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc. «Ogni giorno, quasi 100 persone muoiono a causa di queste infezioni nell’Ue/See. Sono necessari ulteriori sforzi per continuare a ridurre l’uso non necessario di antimicrobici, migliorare le pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, progettare e attuare programmi di gestione antimicrobica e garantire un’adeguata capacità microbiologica a livello nazionale», ha aggiunto.
Aumento degli antibiotici ad ampio spettro
Durante il periodo 2012-2021 è stata osservata una diminuzione del 23% del consumo totale di antimicrobici negli esseri umani, nei settori delle cure primarie e ospedaliero combinati. Anche se ciò rappresenta un buon risultato – rileva l’Ecdc – c’è stato un aumento della percentuale di antibiotici «ad ampio spettro» utilizzati, in particolare negli ospedali. Tra il 2012 e il 2021 negli ospedali è aumentato del 15% il consumo di antibiotici «ad ampio spettro», del 34% il consumo di carbapenemi e del 34% la quota di antibiotici «di riserva», cioè di antibiotici da riservare al trattamento di polifarmaci confermati o sospetti di infezioni resistenti, più che raddoppiate nello stesso lasso di tempo.
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