Terrorismo
3:38 pm, 15 Novembre 22 calendario
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Terrorismo, colpita rete neonazista in Campania

Di: Redazione Metronews
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Avevano contatti diretti e frequenti con gruppi “ultranazionalisti ucraini”, come il Battaglione Azov, le persone finite in manette per terrorismo nel blitz della polizia in Campania contro una rete di neonazisti. Una “costante attività di addestramento paramilitare, anche frequentando, all’estero, corsi di addestramento al combattimento corpo a corpo e all’utilizzo di armi da fuoco, sia corte sia lunghe” e “contatti diretti e frequenti con formazioni ultranazionaliste ucraine” come il Battaglione Azov, Pravi Sector, Centuria probabilmente in vista di possibili reclutamenti nelle fila dei gurppi combattenti. È quanto emerso dall’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli per associazione sovversiva di stampo neonazista, negazionista e suprematista denominata ‘Ordine di Hagal’ che oggi ha portato all’esecuzione di 4 misure cautelari in carcare per terrorismo, eversione dell’ordine democratico e propaganda dell’odio razziale e una quinta persona all’obbligo di firma oltre a 26 perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Treviso, Verona, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone, nei confronti di altre persone, alcune indagate ed altre emergenti dalle indagini, perché in contatto con le persone arrestate attraverso i social ed i canali dedicati nel complesso circuito nazionale neonazista.

L’operazione di Polizia di Stato, Digos di Napoli e Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – UCIGOS, con il Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, segue di poco più di un anno la scoperta della cellula Ordine di Hagal che il 19 ottobre 2021 aveva portato ad altrettante perquisizioni e al sequestro di munizioni, armi soft air, un lancia-granate, abbigliamento tattico militare e dispositivi informatici. Dall’analisi di questi ultimi è emerso un canale Telegram, denominato ‘Protocollo 4’, come elemento di contatto fra gli iscritti all’Ordine di Hagal e strumento di diffusione e propaganda di teorie naziste, negazioniste della Shoah, violente e suprematiste.

Preparavano attentati contro forze polizia

La “volontà” di “compiere eclatanti azioni violente, sia nei confronti di civili sia nei confronti di appartenenti alle Forze di Polizia”, è quanto emergerebbe dalle intercettazioni degli appartenenti alla cellula neonazista “Ordine di Hagal” basata a Maragliano (NA) e sgominata dalla Procura di Napoli.

Le regole di cellula neonazista

Da “morire per la causa” fino a “preferire il suicidio alla delazione (tradimento) e alle confessioni di informazioni vitali per il movimento sotto tortura del nemico”. Sono alcune delle regole e dei quesiti a cui doveva rispondere chi voleva entrare ne ‘l’Ordine di Hagal’, quella che la procura di Napoli ritiene una cellula neonazista basata nel Casertano ma con ramificazioni in tutta Italia e contatti in Ucraina. Da quanto apprende LaPresse gli inquirenti che indagano e che hanno messo in atto una serie di sequestri-perquisizioni dal 2021 in avanti, hanno trovato a casa di uno dei principali indagati, Gianpiero Testa, un documento dal titolo ‘I valori fondamentali dell’ordine naturale di Hagal’ e il ‘Questionario per l’ingresso nell’Ordine naturale di Hagal’. Chi voleva fare ingresso nell’organizzazione doveva attribuire una percentuale dal 10% al 100% ad ogni punto proposto nel quesitonario fra cui “Sopportare la tortura da parte del nemico a qualsiasi fine”, “Rinunciare alla possibilità di guadagnare soldi per arricchirsi o anche per una vita serena”, “Affrontare l’eventuale arresto o comunque gravi conseguenze legali senza mai tradire il Movimento”.

15 Novembre 2022
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