Teatro
7:30 pm, 15 Novembre 22 calendario

Assegnati i Premi della Critica 2022 dall’ANCT

Di: P.P.
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TEATRO Assegnati ieri a Napoli, al Teatro Nuovo, i Premi della Critica 2022 dall’Associazione nazionale dei Critici di Teatro (ANCT). A vincere sono stati lo spettacolo Edipo  di Sofocle, andato in scena al Teatro Greco di Siracusa con la regia di Robert Carsen; Le supplici di Euripide, regia di Serena Sinigaglia, andato in scena a Parma all’Arena Shakespeare di Fondazione Teatro Due, ed a Non Tre sorelle, regia di Enrico Baraldi, presentato al Kilowatt Performing Arts Festival di Sansepolcro.

Gli altri Premi della Critica 2022

Premiati anche il Teatro dei Borgia  (Alighiero Borgia e Elena Cotugno), la scenografa Mela Dell’Erba, la danzatrice e coreografa Cristiana Morganti, il drammaturgo Fabio Pisano, il Trio  Unterwasser (Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti e Giulia De Canio), l’attrice Linda Gennari per lo spettacolo Grounded e il progetto di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, La Divina commedia, chiamata pubblica.

Silvio Orlando, Sonia Bergamasco e Filippo Dini

E, se a Silvio Orlando è andato il Premio Anct Poesio alla carriera e a Sonia Bergamasco il Premio Histryo/Anct 2022, al regista Filippo Dini è stato consegnato il Premio della Critica 2022 con questa motivazione: «Un’aura crepuscolare innerva le belle regie di Filippo Dini. Schivo, determinato, riflessivo, ha sviluppato un percorso avvincente e originale zigzagando tra drammaturgia contemporanea e classici, saviamente adattati. Dini carica di senso il proprio lavoro sia nelle scelte dei testi sia nel cesello della messinscena, che trabocca una lieve sofferenza, ma l’atto creativo è doloroso».

«Regista ma anche attore, con un prezioso aiuto regista e una squadra di colleghi compatta e affiatata – si legge ancora nella motivazione dell’ANCT – l’artista sviscera i rapporti di coppia, nell’inesausto e misterioso conflitto tra coniugi, nella critica alle etichette borghesi o si immerge nelle profondità dell’animo umano per indagare l’indicibile della ferocia omicida, lasciando però spiragli di rinascita, di riscatto, che balenano spesso nei suoi lavori. E nonostante i temi urticanti Dini riesce a parlare a tutti, con un teatro radicato sugli attori e la recitazione, con un linguaggio al contempo intelligìbile, immediato, ma disseminato di segni, molti tasselli di un discorso che si riverbera, amplificando la portata delle opere, popolare in senso nobile, soprattutto aperto alla molteplicità di interpretazioni del grande pubblico. Che Dini, senza blandire, sa conquistare».

P.P.

 

 

 

 

 

15 Novembre 2022
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