Truppe ucraine a Kherson, felicità nelle strade. Ira sui social russi
Grida di entusiasmo, lacrime di commozione, gente avvolta nella bandiera ucraina e che abbraccia i soldati, automobili che girano per la città sventolando bandiere e suonando il claxon. Diversi video condivisi dai media internazionali, fra cui Bbc, Guardian, Nexta Tv, Kyiv Independent mostrano l’entusiasmo degli abitanti di Kherson all’arrivo dei soldati ucraini. La gente grida: “Gloria all’Ucraina”, “gloria ai nostri eroi”, “gloria alle forze armate ucraine”.
Mosca, via da Kherson 30mila soldati
Oltre 30mila soldati russi e 5mila pezzi di equipaggiamento sono stati ritirati sulla riva est del fiume Dnipro. Lo ha detto il portavoce del ministero russo della Difesa, generale Igor Konashenkov, citato dall’agenzia stampa Tass.
Il portavoce ha aggiunto che i russi hanno preso posizione su linee di difesa fortificate sulla riva est, dalle quali bombardano le forze di Kiev sulla riva opposta. “Al momento i soldati ucraini e il loro equipaggiamento riuniti sulla riva ovest vengono bombardati”, ha dichiarato. Il dispaccio della Tass non fa menzione della città di Kherson, sulla riva ovest, dove oggi sono arrivati i soldati ucraini in seguito al ritiro russo.
Il Cremlino ha negato che il ritiro delle truppe russe da Kherson sia stata un’umiliazione per Mosca. Il portavoce Dmitri Peskov ha risposto seccamente “no” quando è stato interpellato in merito dai giornalisti durante il briefing. Allo stesso modo, la Russia non ha nessun rammarico per l’annessione della regione ucraina alla fine di settembre, celebrata in pompa magna, ha puntualizzato.
Mentre le televisioni russe fanno finta di nulla e descrivono il ritiro dei militari da Kherson diligentemente, come da istruzioni, vale a dire come un ridispiegamento, una manovra, un raggruppamento, una mossa tattica per proteggere le vite dei soldati, sui social media esplode la rabbia di chi, nel campo di quanti hanno sempre sostenuto la guerra, il cosiddetto partito Z, non ha difficoltà a parlare di sconfitta. Alcuni, rende noto la Bbc, hanno scritto che si tratta della maggiore sconfitta per Mosca dal crollo dell’Urss, che “segnerà i nostri cuori per sempre”.
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