Caro energia, bollette rateizzate alle imprese. Tetto contante a 5000 euro
Contro il caro energia il Governo concederà alle imprese che hanno sede in Italia la possibilità di rateizzare le bollette energetiche per i consumi effettuati dal 1 ottobre scorso 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 31 dicembre 2023. Lo prevede il Decreto Aiuti quater in arrivo stasera al Consiglio dei ministri: tredici articoli in tutto con misure da 9,1 miliardi di euro. La misura prevede inoltre che l’entità del tasso di interesse eventualmente applicato, «non può superare il saggio di interesse pari al rendimento dei buoni del Tesoro poliennali (BTP) di pari durata, le date di scadenza di ciascuna rata e la ripartizione delle medesime rate, per un massimo di 48 rate mensili». Viene esteso fino a fine dicembre il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Il bonus sull’acquisto di luce e gas per le imprese energivore è pari al 40% della spesa sostenuta per la bolletta, al 30% per le altre attività. Viene prorogato sino a fine anno il taglio di 30,5 centesimi delle accise sui carburanti.
Sale il tetto al contante
Nel Decreto Aiuti quater è stato previsto anche che il tetto al contante salirà dal 1 gennaio a 5.000 euro, dai 1.000 euro previsti. Una misura che aveva provocato aspre discussioni nelle scorse settimane, con le opposizioni che l’hanno giudicata un «possibile incentivo all’evasione». Arriva il bonus fino a 50 euro per l’acquisto di registratori di cassa telematici. «Ai soggetti passivi Iva obbligati alla memorizzazione e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri» è concesso un contributo per l’adeguamento degli strumenti utilizzati per la predetta memorizzazione e trasmissione telematica «complessivamente pari al 100 per cento della spesa sostenuta, per un massimo di euro 50 per ogni strumento e in ogni caso nel limite di spesa di euro 80 milioni per l’anno 2023». E ancora i premi aziendali esclusi dalla tassazione salgono a 3.000 euro, rispetto ai 600 euro attualmente previsti dalla normativa. I fringe benefit per i lavoratori dipendenti «non concorrono a formare il reddito per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite».
Decreto ter con polemiche alla Camera
Intanto l’Aula della Camera sta affrontando gli emendamenti al dl Aiuti ter, puntando a chiudere l’esame in prima lettura nella serata. Il testo passerà poi al Senato per l’ok definitivo. Polemiche a Montecitorio per il rinvio dei lavori dell’Aula dopo che il governo ha presentato due nuovi emendamenti al testo (norme sui disabili e bonus autotrasporto), che pure era già stato licenziato dalla commissione e sul quale si era svolta questa mattina la discussione generale. Il deputato dem Federico Fornaro ha accusato maggioranza ed esecutivo di «mancanza di rispetto» verso le opposizioni. «Il governo ha presentato due emendamenti nuovi, non correttivi di precedenti emendamenti ma relativi ad argomenti del tutto nuovi, il che è irrituale e irrispettoso delle prerogative delle forze di minoranza – ha detto – è un brutto inizio. Invito il governo a ripensarci e inserirli nel nuovo decreto». Dopo ripetuti rinvii alla fine governo e maggioranza hanno deciso di ritirare la proposta di modifica che mirava a restringere la platea degli autotrasportatori aventi diritto al bonus per fronteggiare il rincaro del carburante.
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