Bonifica di Malagrotta: 250 milioni per ultimarla entro il 2025
La bonifica della discarica di Malagrotta terminerà entro il 2025 con un investimento di 250 milioni di euro. I due appalti integrati, uno da 150 milioni e l’altro da 100 milioni di euro, sono realizzati con fondi dell’Unione europea. È questo quanto emerso nel corso della seduta del consiglio straordinario congiunto di oggi dei Municipi Roma XII e XI.
Bonifica di Malagrotta: 250 milioni per ultimarla entro il 2025
Le operazioni si svolgeranno su tre livelli di intervento. Nella prima fase verrà captato il biogas presente nella discarica che potrà essere successivamente oggetto di riutilizzo. Successivamente si procederà con il rifacimento del sistema di diaframma plastico, che passerà dall’attuale perimetro di 5,8 chilometri a 6,3 chilometri e, infine, si congiungerà ai margini del sistema polder, alto 35 metri e costruito con le più alte tecnologie. Alla seduta straordinaria, nell’aula di via Mazzacurati, erano presenti il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l’assessora ai Rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi e il commissario per la bonifica della discarica di Malagrotta, Giuseppe Vadalà. Presenti anche il presidente del Municipio Roma XI, Gianluca Lanzi, e il presidente del Municipio Roma XII, Elio Tomassetti.
Gualtieri: «La bonifica deve essere una priorità»
La discarica di Malagrotta «deve diventare la priorità dei prossimi anni, più il lavoro procederà speditatamente, tanto più si potrà procedere a una riqualificazione dell’area per trasformarla in un grande polmone ambientale come meritano i cittadiniı, ha detto Gualtieri. La bonifica della discarica «è un debito nei confronti del territorio e a cui le istituzioni hanno deciso di porre rimedio», ha aggiunto.
Alfonsi: «Per il futuro dell’area dialogo con i cittadini»
Dopo la bonifica e la messa in sicurezza del territorio che ospita la discarica «non ci saranno costruzioni, non si faranno terreni agricoli, e bisogna capire dei progetti del verde se sarà un verde fruibile o un verde all’interno dei grandi progetti di riforestazione urbana», ha precisato Alfonsi. Ad ogni modo il destino dell’area dell’ex discarica di Malagrotta sarà deciso «quanto prima con un percorso con la cittadinanza», ha sottolineato Alfonsi.
Vadalà: «Escluso l’utilizzo del Fos»
Il commissario per la bonifica Vadalà ha fatto sapere che per l’intervento è escluso l’utilizzo del Fos. È la Frazione organica stabilizzata del rifiuto e che talvolta viene usata nelle procedure di capping (l’impermeabilizzazione della conca che ospita gli scarti). «Direi che ci stiamo adoperando perché nella messa in sicurezza non si utilizzi la frazione organica stabile (Fos) ma in questo non ci possiamo inventare niente», ha spiegato.
Comitati cittadini presenti al consiglio straordinario
Al consiglio straordinario erano presenti anche i rappresentanti dei comitati cittadini. I residenti in protesta dei comitati di Valle Galeria Libera e Casal Selce non si tocca hanno chiesto che non siano realizzati altri impianti di smaltimento dei rifiuti nella zona. «Capisco la volontà di utilizzare il terreno come verde, ma sarà un utilizzo particolare visto che rimarrà comunque di proprietà privata», è stata la richiesta del comitato Valle Galeria Libera.
La volontà del Municipio Roma XI sul futuro dell’area su cui oggi sorge la discarica di Malagrotta è «un confronto costante con i cittadini, attraverso riunioni, anche con i comitati per confrontarci sul superamento dell’inquinamento della discarica», ha chiarito il presidente del Municipio XI, Lanzi.
«Siamo stati lasciati soli in questi anni, a dover sopportare il peso territoriale della gestione dei rifiuti e le battaglie che trovavano muro di gomma dai livelli istituzionali. Oggi inizia un nuovo passaggio, fondamentale: ragionare su che cosa saranno i 250 ettari di Malagrotta dopo la messa in sicurezza». Queste le parole del presidente del Municipio XII, Tomassetti.
Gli ordini del giorno approvati
A termine della seduta il consiglio straordinario ha approvato cinque ordini del giorno, quattro del Municipio Roma XII e uno del Municipio Roma XI, sia di maggioranza che d’opposizione.
Tra le richieste d’impegno per il presidente Tomassetti, quella di «predisporre una o più reti di monitoraggio per la rilevazione continuativa degli inquinanti di acqua, suolo, sottosuolo, aria e miasmi, nell’area della discarica e nell’area circostante, nonché le falde acquifere a valle della discarica di Malagrotta, dall’immediato e per tutta la durata delle operazioni di capping, di bonifica e più in generale di messa in sicurezza dell’area».
Ancora, gli atti chiedono di «accelerare l’approvazione definitiva del finanziamento e il progetto completo dei lavori» per la messa in sicurezza della discarica di Malagrotta, e «avviare le pratiche per il risanamento ambientale dell’intero territorio, attraverso un percorso partecipativo con gli abitanti della zona», oltre che «esprimere la contrarietà a ogni altro tipo ulteriore nuovo impianto».
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