Teatro Milano
5:00 pm, 8 Novembre 22 calendario

Di scena al Litta i padri combattenti di Ferreira e Lolli

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Stabat Pater – Viaggio tra padri combattenti di Elena Lolli e Manuel Ferreira, di scena dal 10 al 12 novembre al Teatro Litta, è il nuovo progetto di inclusione sociale a cura di Alma Rosé in collaborazione con Sanpapié. Uno spettacolo nato dalla volontà di farsi “portavoce” delle storie di quei padri che cercano una risposta a un dolore che ha segnato la loro vita e il loro ruolo di genitore di fronte a figli “diversi”.

I “padri combattenti”

Padri di figli che non parlano, non camminano, non ridono come tutti gli altri bambini. Padri che si sono sentiti derubati due volte: la prima quando si sono sentiti privati del figlio che sognavano, la seconda volta quando si sono sentiti derubati del loro ruolo, quello di insegnare al figlio a fare tante cose, di portarlo nel mondo. Saranno invece tante le cose che il figlio non potrà fare e anche il mondo che si troverà davanti non lo faciliterà.

Il progetto di inclusione sociale di Alma Rosé e Sanpapié

Il progetto vuole dar voce a storie vere, raccolte attraverso interviste e incontri, testimonianze vive di quei padri “combattenti” che ogni giorno si misurano davanti alle esistenze fragili dei loro figli e che hanno saputo trasformare il loro dolore in un nuovo progetto di vita. Storie che mostrano la fragilità maschile, spesso nascosta o ignorata perché ancora tabù. Tra confessioni fatte di rabbia e di amore, di smarrimento e di forza, questi padri attraversano gli abissi dell’insicurezza e della disperazione, per poi risalire e rinascere insieme ai loro figli con nuovi sguardi e nuovi orizzonti.

Manuel Ferreira racconta Stabat Pater

«Stabat Pater  – spiega Manuel Ferreira – è un progetto che mi tocca nel profondo. Tanti anni fa, il mio miglior amico aspettava un bambino di cui sarei diventato “padrino”. Il giorno della nascita, dopo ore e ore di attesa senza sentirlo (all’epoca non esistevano ancora i cellulari), il mio amico mi chiama e mi dice in lacrime “è leggermente down…”. Mi ha sempre colpito quella
parola “leggermente”: è difficile accettare quella sentenza che arriva come una doccia fredda e ti paralizza».

«Oggi – prosegue Ferreira – sono passati 23 anni, suo figlio Matteo non è leggermente down, è un ragazzo down che ho visto crescere insieme a un padre che ha smesso di piangere e ha trovato la forza di guardarlo per ciò che è. I figli sono un dono, sì. Ma quando ti arriva la sassata per prima cosa pensi, “Perché a me?” e ti senti solo. Quando accade qualcosa a un figlio si pensa quasi sempre alla mamma, mai al padre. Certo, non esiste una graduatoria del dolore, ma il dolore esiste per entrambi. Soprattutto per quei padri che definisco padri accompagnatori, padri che vogliono stare con i figli, ascoltarli, accudirli».

«Con questo spettacolo – conclude Ferreira – vorrei dare voce a loro, che hanno saputo trasformare il proprio dolore e che hanno la forza di sognare un mondo migliore, di vivere un presente difficile e di riuscire a pensare a un futuro, quello in cui loro non ci saranno ma ci saranno i loro figli. E allora quel futuro bisogna costruirlo».

8 Novembre 2022
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