Migranti, l’Ue: salvataggio in mare un “dovere morale e giuridico”
Migranti, l’Ue: salvataggio in mare un “dovere morale e giuridico” e “non può essere impedito”. Lo hanno detto i portavoce dei ministeri degli Esteri e dell’Interno del governo tedesco, rispondendo a una domanda sulla disponibilità di Berlino ad accogliere i migranti approdati sulle due navi ong in Sicilia. “È importante che centinaia di persone siano potute sbarcare, ma è importante che siano salvate tutte le persone e che possano arrivare a terra“, ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri Sabine Sasse. Intanto Till Rummenhohl, capo delle operazioni di ricerca e soccorso di Humanity 1, la nave della ong Sos Humanity attraccata al porto di Catania e a bordo della quale si trovano ancora 35 migranti, ha detto ai giornalisti : «Non ci muoveremo da qui, non lasceremo il porto». Lo ha detto ai giornalisti Non lasceremo il porto – ha aggiunto – finchè non sarà sbarcata ogni singola persona dalla nave». Queste persone godono di diritti e hanno il diritto alla protezione internazionale».
Salvataggio in mare un “dovere morale e giuridico”
«Voglio reiterare che esiste un dovere sia morale che legale di salvare vite a prescindere dalle circostanze che hanno portato le persone a una situazione di emergenza in mare». Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Anitta Hipper, durante il briefing quotidiano con la stampa rispondendo a una domanda sui migranti nelle navi delle ong in attesa di un permesso per sbarcare in Italia. «Stiamo seguendo da vicino la situazione», ha aggiunto la portavoce. «Al momento ci sono quattro navi con 573 persone a bordo e che hanno chiesto per un porto di sbarco sicuro e sono in attesa di istruzioni dalle autorità», ha precisato.
“Questi sono viaggi organizzati – ha detto il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini a ‘Non stop news’ su Rtl 102.5 -. Chi è a bordo di quelle navi paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani”.
Humanity fa ricorso
Intanto nel porto di Catania restano a bordo della ‘Humanity 1’ i 35 migranti, parte dei 179 giunti sabato sera nel porto di Catania. Dopo lo sbarco di 144 – compresi 102 minori e diverse famiglie – concesso al termine di una ispezione, per i restanti, tutti maschi adulti ritenuti ‘non fragilì, è stata disposta la permanenza sulla nave cui era stato chiesto di lasciare le acque italiane.
La ong ha disobbedito ritentendo «illegittimo e disumano» quelle che appariva un «respingimento di fatto». Resta al molo, dunque, fino a quando non saranno sbarcati tutti, viene spiegato. E a sostengo di questa posizione oggi viene presentato un ricorso al Tar del Lazio contro i provvedimenti del governo. E rende noto che avvierà un procedimento urgente dinanzi al tribunale civile di Catania per garantire immediatamente il diritto di coloro che richiedono protezione ad accedere a una procedura formale di asilo a terra.
Le altre navi
Ed è ormeggiata anche la Geo Barents di Medici senza frontiere, giunta ieri pomeriggio: sono sbarcati in 357 e ne sono rimasti a bordo 215. Al largo del coste catanesi, intanto, ci sono la Ocean Viking con 234 persone e la Rise Above con 91 dopo l’evacuazione di 4 di loro per urgenze mediche. Cresce la tensione a bordo, spiegano i rispettivi team.
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