cop27
6:46 pm, 6 Novembre 22 calendario

Primo vertice internazionale per Giorgia Meloni in Egitto

Di: Redazione Metronews
Primo vertice
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Primo vertice internazionale per Giorgia Meloni che dopo il “debutto” a Bruxelles e l’incontro con i vertici europei – da Von der Leyen a Metsola e Michel – è attesa questa sera a Sharm el-Sheikh dove domani parteciperà alla prima sessione di lavoro della Cop27, il summit sul clima che parte in salita dopo il patto siglato l’anno scorso a Glasgow. Al summit non ci saranno l’India e la Cina mentre il presidente americano Biden sarà in Egitto la prossima settimana. Saranno presenti il cancelliere tedesco Scholz, il primo ministro britannico Sunak, il primo ministro spagnolo Sanchez e il padrone di casa Al-Sisi. Per la presidente del Consiglio sarà dunque l’occasione di un primo confronto con i leader internazionali. Potrebbe esserci anche un bilaterale Italia-Egitto, in occasione della prima visita di un leader del governo italiano in Egitto dopo la morte di Giulio Regeni. Nei giorni scorsi il presidente egiziano Al-Sisi si è detto entusiasta della partecipazione della premier al vertice. Meloni alle congratulazioni di Al-Sisi per la vittoria alle elezioni ha risposto confermando l’intenzione di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi su questioni come la sicurezza energetica, l’ambiente, facendo riferimento anche al tema dei diritti umani. La presidente del Consiglio al summit sul clima confermerà, tra l’altro, gli impegni presi dall’Italia a Glasgow, con la necessità di tenere insieme la transizione verde e la sostenibilità economica e sociale.

Primo vertice per la premier

Il dossier energetico – domani sarà presente per l’Italia anche il responsabile del Mite Pichetto Fratin – sarà dunque parte del vertice, perchè la guerra in Ucraina ha causato una grave crisi e rilanciato la corsa ai combustibili fossili. A Glasgow il patto sul clima prevedeva di rivedere gli impegni di riduzione delle emissioni per centrare l’obiettivo del riscaldamento di 1,5 gradi entro il 2100. Ad esempio l’Europa ha promesso di arrivare al 55% di tagli delle emissioni entro il 2030. Tanti sono i nodi sul tavolo da sciogliere al summit: in agenda ci sarà soprattutto il tema degli aiuti economici alla ricostruzione per quei Pesi che sono stati colpiti dalla catastrofe climatica. A Sharm el-Sheikh i paesi partecipanti dovrebbero procedere all’attuazione delle decisioni del novembre 2021, ma si prevede un nuovo scontro tra paesi ricchi e i paesi in via di sviluppo. Già nel 2009 i paesi ricchi avevano promesso 100 miliardi l’anno entro il 2020 ai paesi più colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico, ma l’obiettivo non è stato raggiunto. L’ostacolo da superare sarà in primo luogo il dossier sul finanziamento ai paesi in via di sviluppo che in nome della crescita chiedono anche parametri meno restrittivi.

6 Novembre 2022
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