Il comandante della Humanity 1: «Non lascio il porto di Catania»
Il comandante non toglie gli ormeggi per tornare al largo. «Non posso lasciare il porto di Catania, dobbiamo trovare una soluzione qui. Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale». Lo ha detto Joachim Ebeling, comandante della Humanity 1. «I naufraghi rimasti a bordo – ha aggiunto – sono in uno stato depressivo e di apatia, siamo profondamente preoccupati per la loro salute mentale. È difficile riuscire a spiegargli quello che sta succedendo ed è qualcosa che io stesso non riesco a capire perché è contro le leggi». Il Viminale ha fatto sapere che, dalla nave Humanity 1, sono stati fatti scendere «tutti i migranti che versavano in condizioni emergenziali (nuclei familiari, donne e minori) e in precarie condizioni sanitarie accertate dall’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera – Usmaf». Sono scesi complessivamente 144 migranti, di cui 102 minori (100 non accompagnati). L’unico nucleo familiare è composto da due minori e uno zio. Tutti i migranti scesi dalla nave, dopo le operazioni di prima assistenza e identificazione sono stati trasferiti nei centri di accoglienza. I 35 migranti rimasti a bordo della nave hanno ricevuto pasti caldi.
Il comandante resta in porto
«Dopo aver rischiato la vita in mare per fuggire dalla Libia, 572 persone sono rimaste ostaggio di scelte politiche disumane per più di 10 giorni a bordo di una nave, invece di vedersi riconosciuto il diritto a sbarcare in un porto sicuro. Dopo tutto ciò, queste persone devono oggi anche assistere al cinico spettacolo della politica che gioca con le loro vite. Tutti coloro a bordo della Geo Barents devono poter sbarcare immediatamente, per ricevere assistenza e veder riconosciuto il loro diritto a chiedere protezione», ha detto invece Juan Matias Gil, capo missione di Medici Senza Frontiere. Ma al momento solo a tre gestanti, 50 minori non accompagnati e 10 minori con le rispettive famiglie è stato concesso di scendere dalla Geo Barents. Sono i numeri che si apprendono in ambienti sanitari al porto di Catania. Sulla nave vi sono in questo momento i medici dell’Usmaf che nel prosieguo della serata effettueranno il triage ai restanti immigrati per individuare i “fragili” che potranno scendere a terra. «Il governo Meloni sta operando in un contesto di totale illegalità. Siamo in piena violazione dell’articolo 10 della nostra carta costituzionale che stabilisce che l’ordinamento politico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale maggiormente riconosciuto, vale a dire alla convenzione di Ginevra e alla Dichiarazione Universale di Diritti dell’Uomo», ha denunciato il deputato di Sinistra Italiana, Aboubakar Soumahoro, presente sul posto. Il parlamentare ha lanciato un appello al presidente della Repubblica in quanto garante della carta costituzionale. Di tono opposto la dichiarazione su twitter del premier ungherese Viktor Orban: «Finalmente! Un grande ringraziamento va a Giorgia Meloni e al nuovo governo italiano per la protezione dei confini dell’Europa. Grazie Giorgia».
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