la riforma delle pensioni
1:39 pm, 5 Novembre 22 calendario

Quota 41 non piace: “Basta quote, serve riforma del sistema”

Di: Redazione Metronews
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La Quota 41 che si sta studiando per scardinare la legge Fornero non piace a nessuno. Né ai sindacati né a Confindustria.

«Faremo di tutto per evitare lo scalone imposto dalla legge Fornero sulle pensioni e per evitare gli effetti depressivi sul mercato del lavoro», ha detto oggi il ministro del Lavoro Marina Calderone all’assemblea di Federmeccanica.

Quota 41, Bonomi: “Serve una riforma, non le quote”

«E’ particolare che in questo Paese quando si parla di lavoro si parli di pensioni. Poi, se stiamo sul tema, e parlo di quelle di vecchiaia, abbiamo già 9 deroghe alla gestione. A livello Inps, ci sono 30 comitati che gestiscono il sistema pensionistico senza parlare delle casse private. Quindi, credo che se vogliamo parlare seriamente serve una riforma del sistema e non andare avanti con quote. D’altra parte. la legge Fornero ha visto interventi di salvaguardia e credo che per questo con le sue norme non sia andato in pensione nessuno», ribatte il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

I sindacati: “Basta quote o ambi secchi”

“Sulle pensioni abbiamo presentato una piattaforma unitaria complessiva, abbiamo chiesto di aprire urgentemente un tavolo di confronto politico per affrontare il tema del cambiamento pensionistico e previdenziale. La nostra proposta è chiara: uscita flessibile dal mercato del lavoro a partire da 62 anni, oppure con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Basta con le quote o con gli ambi secchi come è stata quota 102. Bisogna lasciare libere le persone di programmare il loro futuro”, dice il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra  tornando così sul dossier pensioni a chi chiedeva la posizione del sindacato a margine dell’assemblea di Finmeccanica. “Noi mettiamo tra le priorità il tema di una pensione minima di garanzia per giovani e donne. Bisogna incentivare l’adesione alla previdenza complementare, bisogna allargare l’Ape sociale e poi bisogna contrattare misure di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. Insieme al numero 41 dobbiamo associare il numero 62, significa restituire alle persone la libertà di decidere come e quando uscire dal mercato del lavoro”.

«Non è il momento di dare i numeri – avverte il segretario della Cgil, Maurizio Landini  – Dire Quota 41 non vuole dire nulla, uno può dire 42-43: il problema è quale riforma delle pensioni fare, perchè se poi uno dice quota 41 e ci mette di fianco l’età, salta fuori che è quota 103, 104, o 105. Stiamo discutendo di cosa?». Sull’ incontro di ieri con la ministra del Lavoro, ha proseguito il leader del sindacato di Corso d’Italia, «ho chiesto di mettere mano a tutta la riforma delle pensioni perchè serve una pensione garanzia giovani. Vogliamo capire se c’è o meno disponibilità di aprire una trattativa complessiva con il governo. Non è momento di dare numeri, ma serve capire concretamente cosa fare», ha concluso.

 

5 Novembre 2022
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