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7:36 pm, 4 Novembre 22 calendario

Stadio Milano, Salvini: “Subito il sì o a Sesto”, botta e risposta con Sala. Sgarbi: “Meazza non si abbatte”

Di: Redazione Metronews
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“Il Comune di Milano ha già fatto perdere troppo tempo a Milano, alle società e ai tifosi. Si scelga subito il nuovo San Siro, oppure si vada a Sesto!”.

A dirlo è stato il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Matteo Salvini. Una posizione che ha innescato prima un batti e ribatti con Vittorio Sgarbi (Sottosegretario di Stato alla Cultura) e poi un altro con il sindaco di Milano Beppe Sala.

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Sgarbi: “Demolizione Meazza inaccettabile”

«Ogni demolizione è un atto di distruzione, architettonica e della memoria. Per questo l’ipotesi di demolizione dello Stadio Meazza è inaccettabile». Lo dice il Sottosegretario di Stato alla Cultura, con delega alla Conservazione del Patrimonio, Vittorio Sgarbi. «Essendo una struttura architettonica di oltre 70 anni – spiega Sgarbi – intendo far rispettare il vincolo previsto dal codice dei beni culturali. Il Meazza rappresenta una storia importante dello sport italiano oltre che uno dei simboli identificativi di Milano. Come molti ricorderanno, il quotidiano britannico Times nel 2009 lo definì il più affascinante stadio del mondo». Il Sottosegretario annuncia di avere incaricato gli uffici «perchè predispongano una dettagliata relazione».

“In relazione alla questione del progetto di abbattimento dello stadio San Siro di Milano, mi unisco al coro di protesta di esponenti della cultura, rappresentanti delle istituzioni, tifosi, semplici cittadini – scrive sui social Silvio Berlusconi – Lo Stadio, con i suoi 70 anni di vita, dovrebbe essere tutelato e protetto; è parte della storia di Milano e della storia del calcio italiano. Abbatterlo significherebbe privare la città di un monumento, di un suo simbolo, di un suo elemento identificativo in Italia e nel mondo”.

Il sindaco di Milano Beppe Sala

Sala: “San Siro non vincolabile”. Salvini ribatte: “Basta: subito il sì o soluzione alternativa”

«Lo stadio di San Siro è stato esaminato dalla sovrintendenza a lungo e si è definito che non era vincolabile. Mica l’ho deciso io». A dirlo è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rispondendo al sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che ieri ha escluso che il Meazza si possa abbattere perché vincolato. «Se Sgarbi vuole fare anche il soprintendente lo chieda al presidente del Consiglio. E’ un po’ strano che nel nostro paese decisioni prese da istituzioni delegate vengano smentite dalla politica. Tutto può essere ma chiederò spiegazioni al presidente del Consiglio», ha sottolineato Sala. «Non è che tutte queste esternazioni aiutano le squadre – ha aggiunto – Quando il progetto esecutivo sarà definito si andrà in Consiglio comunale. Passerà del tempo. Rimane il fatto che ieri Salvini ha detto che si rischia di andare a Sesto perché il Comune ha perso tempo. Il Comune non ha perso un giorno di tempo. Ci abbiamo messo due anni a trovare l’accordo con le squadre sulle volumetrie. Poi arriva Sgarbi, poi Berlusconi. Che i milanesi e i tifosi sappiano chi è contrario allo stadio e chi sta lavorando per farlo».

Matteo Salvini
Matteo Salvini

A Sala ribatte di nuovo Salvini: “Anni persi fra polemiche e rinvii, adesso l’annuncio di Sala che al Comune serve un altro anno di tempo. Milano rischia di perdere miliardi di euro di investimenti, Milan, Inter e soprattutto i tifosi hanno portato anche troppa pazienza: si dica subito sì al Nuovo San Siro, più moderno, innovativo e sicuro, o si scelga una soluzione alternativa. Le Olimpiadi ormai sono vicine, non si può perdere altro tempo, ne parlerò con la dirigenza delle due Società”.

4 Novembre 2022 ( modificato il 5 Novembre 2022 | 13:19 )
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