Rave
6:22 pm, 2 Novembre 22 calendario

Meloni difende la legge contro i rave, ma già si parla di correzioni

Di: Redazione Metronews
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«Ho letto diverse dichiarazioni da parte di esponenti dell’opposizione in merito alle misure prese in Consiglio dei Ministri sui cosiddetti rave party abusivi. Innanzitutto vorrei dire che è una norma che rivendico e di cui vado fiera perché l’Italia – dopo anni di governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità – non sarà più maglia nera in tema di sicurezza». Lo scrive su Facebook la  presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che difende a spada tratta la misura che introduce una nuova fattispecie di reato e che è stata contestata da più parti.«È giusto perseguire coloro che – spesso arrivati da tutta Europa – partecipano ai rave illegali nei quali vengono occupate abusivamente aree private o pubbliche, senza rispettare nessuna norma di sicurezza e, per di più, favorendo spaccio e uso di droghe». Meloni respinge le accuse che la norma troppo vaga possa essere utilizzata per reprimere il dissenso nelle piazze. «Le strumentalizzazioni sul diritto a manifestare lasciano il tempo che trovano, ma vorrei rassicurare tutti i cittadini – qualora ce ne fosse bisogno – che non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso. A negarlo in passato, semmai, sono stati proprio coloro i quali oggi attaccano i provvedimenti del nostro Esecutivo, difendendo di fatto chi invade terreni ed edifici altrui». «Abbiamo dimostrato – aggiunge – che se lo Stato c’è, può garantire ai cittadini di vivere in una Nazione più sicura e che anche in passato si sarebbero potuti arginare episodi simili. Infine, vorrei ringraziare le Forze dell’Ordine che hanno gestito in modo ordinato e in piena sicurezza lo sgombero del capannone a Modena». Sgombero, per la cronaca, avvenuto in modo pacifico e prima del varo della nuova norma.

L’ironia di Fiorello sulla misura anti rave

Sul tema era già intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che in un’intervista aveva rassicurato che la norma ci allinea con gli altri paesi ed è mirata esclusivamente ai rave. Una presa in giro è arrivata in mattinata da Fiorello, che si è così appellato al governo “Vietate le riunioni di condominio!”  “Ci sono delle priorità, bisogna occuparsi delle cose che incidono sulla vita delle gente”, ha aggiunto lo showman.

Maggioranza apre a correzioni

La norma secondo le opposizioni è liberticida e scritta male.  Per Letta «bisogna ritirarla». Per Conte «questo governo è forte con i deboli e debole con i forti». La apprezzano i funzionari di polizia ma comunque che qualcosa debba essere corretto lo ammettono anche esponenti della maggioranza, da Fabio Rampelli di FdI a Gasparri di Fi. Lo dice anche il neo sottosegretario alla Giustizia, Francesco Sisto (FI), incalzato dai cronisti: «Nella nuova norma, a mio avviso, si può e si deve lavorare per meglio individuare la fattispecie, puntualizzare l’uso di sostanze stupefacenti come elemento discretivo rispetto ad altre manifestazioni. Quello può essere un segnale di pericolo per la sicurezza e la salute pubblica e può essere segnalato nella norma come elemento tipico che possa fare la differenza. Sulle intercettazioni non ci sono dubbi, la pena va contenuta in modo che le intercettazioni non siano possibili, meno che mai quelle cosiddette preventive. L’unico sistema è quello di portare la pena ad un livello tale che inibisca l’uso delle intercettazioni». Ossia scendere dai 6 anni previsti come pena massima a 4. Anche diversi giuristi sono intervenuti sottolineando come la materia non avesse i requisiti d’urgenza per entrare in  un decreto e sarebbe scritta male.

In controtendenza con altri esponenti della maggioranza Federico Mollicone (FdI) per il quale la norma non si limita ai rave ma «può essere applicata giustamente ai palazzi occupati pubblici o privati come accade a Roma, Capitale d’Italia del Sindaco Gualtieri, penso al centro storico, all’Esquilino, dove c’è lo Spin Lab, dove facevano le feste di Capodanno a pagamento, per lucro, senza misure di sicurezza, tre piani sotto terra»

Lettera a Nordio

Da Costantino Visconti – ordinario di Diritto penale, direttore della Facoltà di Scienze politiche a Palermo e consulente di Marta Cartabia quando questa era Guardasigilli – una bocciatura dal fronte garantista delle decisioni prese dal Consiglio dei ministri sui rave party, l’ergastolo ostativo e la riforma Cartabia in una lettera al neoministro Carlo Nordio.«Caro ministro Nordio, sono assai deluso rispetto alle aspettative da lei suscitate. Ma come, ministro! Al primo problema di ordine pubblico – scrive in una lettera all’attuale Guardasigilli pubblicata dal Giornale di Sicilia – si sfodera la spada penalistica? E la depenalizzazione che lei stesso aveva annunciato? E la sua idea, condivisibilissima, secondo cui non è vero che la sicurezza o la buona amministrazione debbano essere tutelate da leggi penali?».  A stretto giro la risposta del ministro: «La norma tutela i beni giuridici dell’incolumità e della salute pubblica, nel momento in cui questi beni sono esposti ad un pericolo – così il ministro  Nordio – Essa non incide, nè potrebbe incidere minimamente sui sacrosanti diritti della libera espressione del pensiero e della libera riunione, quale che sia il numero dei partecipanti. La sua formulazione complessa è sottoposta al vaglio del Parlamento, al quale è devoluta la funzione di approvarla o modificarla secondo le sue intenzioni.

sovrane».

2 Novembre 2022
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