Brasile
10:47 am, 31 Ottobre 22 calendario

Lula vince in Brasile, il mondo si congratula

Di: Redazione Metronews
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BRASILE Lula è il nuovo presidente del Brasile. Il leader di sinistra ha ottenuto il 50,90% delle preferenze con 60.345.999 voti contro il 49,10% di Bolsonaro che si ferma a 58.206.354 voti.

Luiz Inácio Lula da Silva ha vinto le elezioni presidenziali 2022 superando il presidente uscente Jair Bolsonaro alla fine di un lungo testa a testa.

La “resurrezione politica” di Lula

«Hanno cercato di seppellirmi vivo ma sono qui – ha detto Lula nel suo primo discorso dopo l’elezione, descrivendo la vittoria come la sua “resurrezione” politica -. Sono qui per governare il Paese in un momento molto difficile, ma riusciremo a trovare le risposte. Il Brasile è tornato: è troppo grande per essere relegato a questo ruolo di paria nel mondo».

La vittoria del politico 76enne rappresenta il ritorno della sinistra al potere in Brasile e conclude una trionfale rimonta personale per Luiz Inácio Lula da Silva, dopo una serie di accuse di corruzione che lo hanno portato alla reclusione per 580 giorni. Le sentenze sono state successivamente annullate dalla Corte Suprema, aprendo la strada alla sua rielezione. Per Lula questo sarà il terzo mandato, dopo aver governato il Brasile per due mandati consecutivi tra il 2003 e il 2010.

«Siamo un paese. È tempo di riunire la famiglia»

«A partire dal primo gennaio 2023, governerò per i 215 milioni di brasiliani, non solo per quelli che mi hanno votato. Non ci sono due brasiliani. Siamo un paese, un popolo, una grande nazione. È tempo di riunire la famiglia», ha affermato il neo presidente in una conferenza stampa, aggiungendo che «a nessuno interessa vivere in un Paese perennemente in guerra. È tempo di deporre le armi».

Lula contro la deforestazione dell’Amazzonia

Lula prenderà le redini di un paese afflitto da una grave disuguaglianza che sta ancora lottando per riprendersi dalla pandemia di Covid-19. Circa 9,6 milioni di persone sono sotto la soglia di povertà tra il 2019 e il 2021 e i tassi di alfabetizzazione e frequenza scolastica sono diminuiti. Dovrà anche affrontare una nazione profondamente fratturata e urgenti problemi ambientali, tra cui la dilagante deforestazione in Amazzonia.

«Il Brasile è pronto per lottare contro la crisi climatica e per la deforestazione dell’Amazzonia. Il pianeta ha bisogno di una Amazzonia viva: un albero in piedi vale più di tonnellate di legname estratto illegalmente», ha spiegato il neo presidente.

La Norvegia sblocca il contributo al fondo per l’Amazzonia

E la reazione è immediata. Il ministro norvegese del Clima e dell’Ambiente, Espen Barth Eide ha già annunciato che contatterà lo staff di Lula prima dell’insediamento ufficiale, previsto il primo gennaio perché il governo di Oslo è pronto a sbloccare il suo contributo al Fondo amazzonico, sospeso tre anni fa.

«Parleremo con la vostra gente per sistemare gli aspetti formali. Ci sono importi significativi bloccati nei conti del fondo», ha detto Eide, rivolto ai brasiliani, in una dichiarazione all’agenzia stampa Ntb.

L’impulso alla deforestazione dato dal governo di Jair Bolsonaro aveva indotto Germania e Norvegia, principali finanziatori del Fondo, a congelare a tempo indeterminato i loro versamenti all’istituto dedicato alla protezione dell’ecosistema amazzonico.

«C’è stato un aumento significativo della deforestazione durante il governo Bolsonaro, qualcosa di molto grave. Tutti coloro che sono preoccupati per il clima hanno visto con dolore come ha ignorato vecchi accordi e promesse», ha aggiunto Eide.

Il ministro norvegese ha descritto la vittoria elettorale di Lula come un «giorno importante» e qualcosa di «buono» per il Brasile e per il mondo intero.

«In Norvegia c’è un massacro di balene. Non hanno morale per dare l’esempio. E estraggono anche petrolio dal Polo Nord», aveva dichiarato Bolsonaro nel 2019 dopo aver appreso della decisione norvegese di congelare i fondi.

La sconfitta di Bolsonaro

Il presidente in carica, Javier Bolsonaro, non ha ancora ammesso la sconfitta al ballottaggio, e, come sottolineano media brasiliani, si è isolato nel palazzo presidenziale di Brasilia non rispondendo neanche ai suoi alleati politici. Neppure i suoi social, curati dal figlio Eduardo, riportano reazioni.

«Finora, Bolsonaro non mi ha chiamato per riconoscere la mia vittoria, e non so se chiamerà o se riconoscerà la mia vittoria», ha detto Lula a decine di migliaia di persone che festeggiano la sua vittoria sull’avenida Paulista di San Paolo.

Bolsonaro l’anno scorso ha aveva detto apertamente di poter rifiutare di accettare i risultati del voto, ritenendo che il sistema di voto elettronico era vulnerabile alle frodi. Il timore, dunque, è di un ricorso.

Le congratulazioni virtuali del mondo per Lula

La vittoria di Lula in Brasile ha raccolto numerosi “applausi virtuali”: Macron ha scritto su Twitter che si apre «una nuova pagina» nella storia del paese e che «insieme potremo unire le forze per affrontare le molte sfide comuni e rinnovare i legami di amicizia tra i nostri due paesi»; Biden in una nota ha fatto sapere che non vede l’ora di lavorare con lui «per portare avanti una cooperazione tra i nostri due paesi»; Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea ha “cinguettato” le sue congratulazioni  aggiungendo che «non vedo l’ora di lavorare con voi per affrontare sfide globali urgenti, dalla sicurezza alimentare al commercio e al cambiamento climatico».

Anche Pechino, attraverso il suo ministero degli Esteri, si è congratulata con Luis Inacio Lula da Silva per la sua vittoria al ballottaggio delle presidenziali in Brasile. Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian. ha dichiarato, secondo la Reuters, che «siamo pronti a collaborare con il nuovo governo brasiliano guidato da Lula per portare la partnership strategica Cina-Brasile a un livello superiore e servire meglio gli interessi dei due Paesi e dei due popoli».

Dalla Cina alla Russia. Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Lula da Silva e si è detto disponibile ad avere con lui una «cooperazione costruttiva». «Voglia accettare le mie più sincere felicitazioni (…) I risultati delle elezioni confermano la vostra grande autorità politica. Spero che compiendo sforzi congiunti, faremo in modo che possa svilupparsi una cooperazione russo-brasiliana costruttiva su tutti i temi», ha scritto Putin in un telegramma diffuso dal Cremlino

Congratulazioni anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che su Twitter ha scritto: «Congratulazioni Ignacio Lula da Silva per la vittoria alle elezioni presidenziali in Brasile. Non vedo l’ora di collaborare attivamente con un amico di vecchia data dell’Ucraina e rafforzare la partnership strategica per garantire democrazia, pace, sicurezza e benessere in Ucraina, Brasile e nel mondo intero!».

Gli “applausi” dall’Italia

Su Twitter scorre un fiume di congratulazioni: dal presidente del consiglio, Giorgia Meloni («Italia e Brasile continueranno a lavorare insieme nel nome della storica amicizia tra i nostri popoli e per affrontare le sfide comuni che ci aspettano»), a Laura Boldrini che scrive di «vittoria della giustizia sociale». E ancora: Giuseppe Conte, M5S, Matteo Renzi, leader di Italia viva, Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. Insomma un plauso che riunisce molti.

Compresi i sindacati. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil in un messaggio inviato a Luiz Inàcio Lula da Silva (https://it.wikipedia.org/wiki/Luiz_In%C3%A1cio_Lula_da_Silva) e alla Cut, ha scritto: «Caro Presidente Lula, la Cgil festeggia con te e con tutti voi questa grande vittoria che restituisce al popolo brasiliano la democrazia e a tutti noi la speranza per un mondo più giusto. Con rinnovata stima».

 

 

 

 

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31 Ottobre 2022
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