Danza
4:00 pm, 30 Ottobre 22 calendario

La danza di David Parsons torna in Italia

Di: Patrizia Pertuso
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DANZA Per chi ama la danza è un appuntamento da non perdere. Per chi, invece, non condivide questo amore è un’esperienza che, probabilmente, farà cambiar loro idea. Perché la Parsons Dance non è una compagnia qualunque: in scena contamina i movimenti prettamente attinenti alla sfera del balletto (classico e/o contemporaneo) con elementi presi in prestito dalla ginnastica artistica e dal connubio tra i corpi dei danzatori e l’immancabile gioco del light designer.

La compagnia di David Parsons

La compagnia americana fondata da David Parsons nel 1987, con base a New York, si prepara a salire sui palchi dei teatri italiani con la sua carica di energia e originalità. In questo tour italiano – al via il 4 novembre dal Teatro Regio di Parma – la Parsons Dance porterà in scena le coreografie più iconiche della sua carriera accanto a due novità assolute, accompagnate dal lighting designer Howell Binkley, vincitore di un Tony Award per lo spettacolo di Broadway, Hamilton.

The Road in prima nazionale sulle note di Cat Stevens

In prima nazionale arrivano The Road e Balance of Power. Nel primo la danza racconta la storia di un viaggio, dimostrato visivamente dai ballerini che, per la maggior parte della coreografia, si muovono da un lato all’altro del palco creando un flusso continuo di movimento. David Parsons ha creato questa coreografia sulle note di Peace Train, di Trouble e di altre canzoni iconiche del grande artista nominato a un Grammy Award e ufficialmente entrato nella Rock and Roll Hall of Fame, Yusuf/Cat Stevens.

«Yusuf è un artista singolare – spiega Parsons nel descrivere perché ha selezionato alcuni suoi pezzi come sfondo musicale per The Road – La sua musica ci conduce in viaggi emozionali con cui tutti noi possiamo relazionarci». E, visto che l’obiettivo del coreografo è sempre stato quello di «fornire a più persone l’opportunità di vivere le meraviglie della danza», quella delle musiche era quasi una scelta necessaria.

In Balance of Power la danza si fa Boléro con  Zoey Anderson

La seconda novità è Balance of Power, un assolo che Parsons ha creato nel 2020 in collaborazione con il compositore/percussionista italiano, Giancarlo De Trizio, per l’acclamata ballerina della compagnia, Zoey Anderson. Durante lo sviluppo creativo e il processo coreografico, De Trizio è stato in studio tutto il tempo, concessione assai rara per un musicista, e questo rende Balance of Power ancora più intrigante perché mette in luce l’equilibrio di potere tra musicista, ballerino e coreografo.

«Ciascun movimento che Zoey Anderson faceva – racconta Parsons – era perfettamente accordato a uno specifico suono di batteria: un ottimo modo per evidenziare i movimenti di un solo ballerino in rapporto ai ritmi martellanti delle percussioni».

Ispirato al Boléro di Maurice Ravel, anche il ritmo di Balance of Power inizia lentamente e in sordina fino a crescere e sfociare in un ritmo frenetico e a tutto volume, in una cacofonia di suono e movimento. Balance, l’equilibrio, ovvero la resistenza e il controllo del ballerino che coordina e accorda i propri movimenti ai suoni percussivi, è la base di questo pezzo, al punto che sorge spontaneo domandarsi se sia il ballerino che istiga la musica o viceversa.

Le altre quattro coreografie in scena nel tour

Quattro storiche coreografie del repertorio di Parsons completano lo spettacolo: torna Nascimento, creata nel 1990 sulla musica appositamente composta dal brasiliano Milton Nascimento: una coreografia luminosa, vivace, in cui significativa il jazz e la danza africana danzano insieme mentre duetti alludono a una storia di gioia e di riverenza; Shining Star è invece una coreografia che Parsons ha creato per l’Alvin Ailey American Dance Theater nel 2004, eseguita per la prima volta dalla Parsons Dance nel 2008 e descritta dal New York Times come “una danza di gruppo elegante, divertente e sexy”.

In scena anche The Envelope, ideata nel 1984 sulle musiche di Gioachino Rossini, che punta sulla stravagante storia di una lettera che torna in continuazione al mittente per quanto questi cerchi di liberarsene.

Non poteva mancare l’elettrizzante Caught, assolo del 1982, che rappresenta una fusione di arte e tecnologia sulle musiche di Robert Fripp: in questa coreografia è richiesta al danzatore una grande resistenza atletica in una frazione di secondo; grazie, infatti, a un gioco di luci stroboscopiche, l’illusione che il ballerino possa contrastare la forza di gravità e librarsi a mezz’aria, ha reso questa danza, nel corso degli anni, tra le coreografie senza dubbio più acclamate di David Parsons. e della sua compagnia.

I protagonisti della danza di Parsons

Sul palco si saranno, oltre a Zoey Anderson, Croix Diienno, Rachele Harris, Megan Leigh Garcia, Téa Pérez, Christian Paris Blue, Nick Fearon, Luke Romanzi ed Erin Hollamon.

Il tour partirà il 4 novembre dal Teatro Regio di Parma; poi sarà dall’8 al 13 novembre all’Olimpico di Roma, dal 24 al 27 agli Arcimboldi di Milano, il 29 novembre al Politeama di Genova, il 30 al Colosseo di Torino, il 4 dicembre al Gran Teatro Geox di Padova, il 5 al Politeama Rossetti di Trieste, il 7 all’EuropAuditorium di Bologna e il 10 al Creberg di  Bergamo.

Tutte le date del tour italiano della Parsons Dance e la prevendita dei biglietti sono su https://www.ticketone.it

PATRIZIA PERTUSO

 

 

 

 

 

 

30 Ottobre 2022
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