Per la Cina la Russia sarebbe pronta al dialogo con Usa e Kiev

La Russia “ha espresso la volontà di condurre dialoghi con Ucraina e Stati Uniti e di riprendere i negoziati, cosa che la Cina accoglie con favore”. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, sul colloquio telefonico di ieri tra i capi della diplomazia di Pechino e Mosca, Wang Yi e Serghei Lavrov, parlando nel briefing quotidiano. “L’auspicio è che tutte le parti interessate intensifichino gli sforzi diplomatici e spingano per la riduzione e persino la risoluzione della situazione il prima possibile, attraverso canali politici come i negoziati”, ha aggiunto Wang.
La Cina contro l’escalation nucleare
Con la consueta prudenza la Cina sembra volersi ritagliare un ruolo nello scenario bellico, da molti auspicato e sollecita a evitare “un’escalation della situazione in Ucraina e disastri umanitari, a fronte del rischio di un ricorso ad armi di distruzione di massa”. umanitari».
La Cina deve andare d’accorso con Usa
Il presidente cinese Xi Jinping aveva anche affermato che la Cina e gli Stati Uniti devono «trovare il modo di andare d’accordo» per tutelare la pace e lo sviluppo nel mondo. A riportarlo sono i media statali in coincidenza dell’inizio del suo terzo mandato.
«Il mondo oggi non è nè pacifico nè tranquillo», ha scritto Xi in una lettera al Comitato nazionale per le relazioni Usa-Cina: «In quanto grandi potenze, il rafforzamento della comunicazione e della cooperazione» tra i due Paesi «aiuterà ad aumentare la stabilità e la certezza globali e a promuovere la pace e lo sviluppo nel mondo».
L’Aiea in missione per le bombe sporche
Ma la situazione sul campo resta tesa. Rafael Grossi, capo della Aiea, ha dichiarato che l’Onu sta inviando i suoi ispettori in due località dell’Ucraina dove, secondo le segnalazioni russe, si troverebbero le “bombesporche“. L’indagine dovrebbe concludersi “molto velocemente e in pochi giorni”, ha sottolineato, lasciando intendere che non si troverà traccia di armi radiologiche.
Bimbi deportati
E nelle aree annesse prosegue a tappe forzate la russificazione. La Russia sta portando sul proprio territorio bambini ucraini dalla zona occupata della regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito il sindaco di Melitpol. “Una questione estremamente urgente è la deportazione dei nostri bambini. Ad oggi più di 300 bambini sono stati presi da Energodar, Kamianka, Vodyanyi con il pretesto di una vacanza nel territorio di Krasnodar e non sono stati riportati indietro. Avrebbero dovuto riportarli una settimana fa, ma questa settimana (gli occupanti russi) sono andati dai loro genitori e hanno detto: ‘Dateci vestiti invernali per loro, per ora non torneranno”, ha spiegato il sindaco di Melitopol. Contemporaneamente nella stessa zona non ci sarà il ritorno all’ora solare come avviene in Europa e sarà adottata l’ora di Mosca.
Il bollettino dei caduti, ma solo russi
Ammonterebbero a 69.700 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 69.700 uomini, 2.640 carri armati, 5.378 mezzi corazzati, 1.698 sistemi d’artiglieria, 379 lanciarazzi multipli, 192 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 272 aerei, 251 elicotteri, 4.088 autoveicoli, 16 unità navali e 1.401 droni.
E la mobilitazione parziale in Russia “è completata”, sono stati arruolati i previsti 300mila riservisti. Lo ha annunciato al presidente russo Vladimir Putin il ministro della Difesa Serghei Shoigu. Lo riportano le agenzie russe. Oltre 80.000 russi richiamati alle armi nell’ambito della mobilitazione parziale sono stati inviati al fronte dopo essere stati addestrati.
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