Governo
11:43 am, 25 Ottobre 22 calendario

Meloni alla Camera: «Sulle mie spalle il peso di prima donna premier»

Di: Redazione Metronews
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Meloni per la fiducia alla Camera: «Sulle mie spalle il peso di prima donna premier». Salvaguardare il sistema sociale del Paese, concentrare tutti gli sforzi sul sostegno alle famiglie e alle imprese. Poi, in seguito, verrà tutto il resto. Il cuore dell’intervento di Giorgia Meloni a Montecitorio, che dura poco più di un’ora,  punta sull’appello alla responsabilità. Per evitare che ci siano lacerazioni in un momento difficile per l’Italia. È la situazione economica in cima ai pensieri del presidente del Consiglio. La necessità è quella di affrontare una sfida che richiede un impegno comune. E «la legalità sarà la stella polare» del suo governo.  «Con un unico obiettivo – scandisce il premier in conclusione del suo discorso-: sapere che abbiamo fatto tutto quello che potevamo per dare agli italiani una Nazione migliore. A volte riusciremo, a volte falliremo, ma state certi che non ci arrenderemo, non indietreggeremo, e non tradiremo le speranze che in noi sono state riposte». La sfida che Meloni lancia in conclusione sarà quella di «stravolgere i pronostici» attraverso quello che il suo governo farà.

RINGRAZIAMENTI.  Meloni parte dai ringraziamenti, agli alleati, che cita uno per uno, ma soprattutto «il mio più sentito ringraziamento va al popolo italiano».    «Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel dare seguito all’indicazione degli italiani non mi ha fatto mancare i suoi preziosi consigli».  «Grazie a Mario Draghi che tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale ha offerto tutta la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegno veloce e sereno. Così dovrebbe essere sempre, così è nelle grandi democrazie”.  Due lunghi applausi dell’Aula della Camera per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e per l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, entrambi citati e ringrAziati dalla premier Giorgia Meloni, in un passaggio dell’intervento programmatico. 

LE DONNE. La prima standing ovation del suo discorso per la fiducia Giorgia Meloni l’ha ottenuta al momento della lunga citazione delle donne simbolo della storia del Paese. Convinto l’applauso. «Tra i tanti pesi che oggi sento gravare sulle mie spalle oggi” c’è quello di essere “la prima donna capo del governo di questa nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto” sento “la responsabilità che ho nei confronti che di tutte quelle donne che attraversano difficoltà per affermare il loro talento”, ha detto ancora la premier. Meloni ha ricordato anche quelle donne che “hanno costruito quella scala che oggi permette a me di rompere il tetto di cristallo”.

LA NAVE VESPUCCI. Meloni utilizza la metafora del mare per descrivere la situazione difficile in cui il governo si trova davanti. Siamo, riconosce, «nel pieno di una tempesta, con un’imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata». Il presidente del Consiglio, nel discorso per l fiducia alla Camera, annota che «eravamo consapevoli del macigno che ci stavamo caricando sulle spalle, e ci siamo battuti lo stesso per assumerci quella responsabilità. Perchè? In primo luogo perchè non siamo abituati – rivendica – a fuggire di fronte alle difficoltà, e in secondo luogo perchè sappiamo che la nostra imbarcazione, l’Italia, con tutte le sue ammaccature, rimane ‘La nave più bella mondò, per riprendere la celebre espressione usata dalla portaerei americana Independence quando incrociò la nave scuola italiana Amerigo Vespucci». «Una imbarcazione solida, alla quale nessuna meta è preclusa, se solo decide di riprendere il viaggio. Allora noi siamo qui per ricucire le vele strappate, fissare le assi dello scafo e superare le onde che si infrangono su di noi. Con la bussola delle nostre convinzioni a indicarci la rotta verso la meta prescelta, e con un equipaggio capace di svolgere al meglio i propri compiti», è la metafora scelta da Meloni.

L’EUROPA.  «L’Italia farà sentire forte la sua voce in Europa come si conviene a una grande nazione fondatrice, non per sabotare ma per un approccio più vicino ai cittadini. La Ue non è circolo elitario con soci di serie A e di serie B, o un Cda che deve tenere i conti in ordine, ma una casa comune per affrontare sfide che gli stati membri difficilmente possono affrontare da sole. Su questo la Ue spesso non si è fatta trovare pronta». L’obiettivo del governo “non è frenare o sabotare l’integrazione europea ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi”. 

LA POSIZIONE ATLANTICA.«L’Italia è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell’alleanza altantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà occidentale e del suo sistema di valori, libertà uguaglianza e democrazia” e alle sue radici “classiche e giudaico-cristiane”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera.

VIGILANZA. “Chi vuole vigilare sul nostro governo gli direi che possono spendere meglio il loro tempo: in quest’aula ci sono valide battagliere forze dell’opposizone che possono farsi sentire senza aver bisogno di soccorso esterno. Spero che chi dall’estero dice di voler vigilare sull’Italia non manca di rispetto non a me ma al popolo italiano che non ha lezioni da prendere”.  

LEGGE DI BILANCIO. “La celerità era doverosa”, perchè la situazione del Paese “non consente di perdere tempo e noi non intendiamo farlo”. Il governo «è già al lavoro sulla leggi di bilancio».  Il contesto economico «è il più difficile dal dopoguerra ad oggi», afferma. «Il 2023 sarà un anno di recessione, non è una congiuntura isolata. I dati sono chiari», osserva il presidente del Consiglio. I precedenti governi che si sono succeduti «sono stati deboli» senza riuscire a dare un indirizzo alla crescita del Paese, rimarca Meloni.  La manovra del governo Meloni sarà concentrata sulla emergenza energetica Si dovrà a livello nazionale “rafforzare le misure a sostegno di famiglie e imprese“, su bollette e carburanti, un “sostegno imponente” per creare un “argine al caro energia” che “ci costringerà a rinviare alcuni provvedimenti” in programma.

INFLAZIONE. Contro l’inflazione “è indispensabile intervenire con misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Allo stesso tempo dobbiamo riuscire ad allargare la platea dei beni primari che godono dell’IVA ridotta al 5%. Misure concrete, che dettaglieremo nella prossima legge di bilancio, sulla quale siamo già al lavoro”.

UCRAINA. «La libertà ha un costo, l’Italia continuerà ad essere partener del valoroso popolo ucraino che si oppone all’aggressione della Russia» non soltanto «perchè non possiamo accettare la guerra ma anche perchè è il modo migliore di fare il nostro interesse nazionale».   «La guerra ha aggravato la situazione già molto difficile causata dagli aumenti del costo dell’energia e dei carburanti. Costi insostenibili per molte imprese, che potrebbero essere costrette a chiudere e a licenziare i propri lavoratori, e per milioni di famiglie che già oggi non sono più in grado di fare fronte al rincaro delle bollette. Ma sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra tranquillità». Giorgia Meloni lo sottolinea nel suo discorso di fiducia alla Camera. «Cedere al ricatto di Putin sull’energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe aprendo la strada ad ulteriori pretese e ricatti, con futuri aumenti dell’energia ancora maggiori di quelli che abbiamo conosciuto in questi mesi», avverte.

PNRR. «Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all’Italia dal Next Generation EU. Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perchè queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico».  «Intendiamo tutelare le infrastrutture strategiche nazionali assicurando la proprietà pubblica delle reti, sulle quali le aziende potranno offrire servizi in regime di libera concorrenza, a partire da quella delle comunicazioni. La transizione digitale, fortemente sostenuta dal Pnrr, deve accompagnarsi alla sovranità tecnologica, al cloud nazionale e alla cyber-security». Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni alla Camera.

“La strada per ridurre debito non è la cieca austerità o avventurismi creativi”. L’unica strada è la “crescita strutturale”. Per questo “siamo aperti agli investimenti esteri, ma senza “logiche predatorie”. 

PRESIDENZIALISMO “Siamo fermamente convinti del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una “democrazia interloquente” ad una “democrazia decidente”. Sulla riforma del presidenzialismo “vogliamo confrontarci su questo con tutte le forze politiche presenti in Parlamento, per giungere alla riforma migliore e più condivisa possibile. Ma sia chiaro che non rinunceremo a riformare l’Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali. In quel caso ci muoveremo secondo il mandato che ci è stato conferito su questo tema dagli italiani: dare all’Italia un sistema istituzionale nel quale chi vince governa per cinque anni e alla fine viene giudicato dagli elettori per quello che è riuscito a fare”

FISCO.  Tre mosse sul Fisco: flat tax, sanatoria e giudizio sulle Entrate solo per quel che recuperano dall’evasione. “Dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che poggerà su tre pilastri. Il primo: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa, introduzione della tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato e che può essere un forte incentivo alla crescita”.  
Il secondo: una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle Pmi) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco. Il terzo: una serrata lotta all’evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva) accompagnata -ha concluso la premier- da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora”.  

PENSIONI. Rinnovare le misure di flessibilità in uscita dal lavoro (Ape Sociale e Opzione Donna) con la Manovra finanziaria, rinviando la riforma delle pensioni  sull’asse di garantire i giovani e chi riceverà l’assegno solo in base al regime contributivo

IL SUD. “Sono convinta che questa svolta sia anche l’occasione migliore per tornare a porre al centro dell’agenda Italia la questione meridionale. Il Sud non più visto come un problema ma come un’occasione di sviluppo per tutta la nazione. Lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorare la qualità della vita. Dobbiamo riuscire a porre fine a quella beffa per cui il Sud esporta manodopera, intelligenze e capitali”. 

REDDITO DI CITTADINANZA. «Vogliamo mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare: penso ai pensionati in difficoltà, agli invalidi a cui va aumentato in ogni modo il grado di tutela, e anche a chi privo di reddito ha figli minori di cui farsi carico. A loro non sarà negato il doveroso aiuto dello Stato. Ma per gli altri, per chi è in grado di lavorare, la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro, anche sfruttando appieno le risorse e le possibilità messe a disposizione dal Fondo sociale europeo».  «Perchè per come è stato pensato e realizzato, il rdc ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia», aggiunge. 

SCUOLA E UNIVERSITA’. “L’istruzione è il più formidabile strumento per aumentare la ricchezza di una nazione, sotto tutti i punti di vista. Il capitale materiale non è nulla senza capitale umano. Per questo la scuola e l’università torneranno centrali nell’azione di governo, perché rappresentano una risorsa strategica fondamentale per l’Italia, per il suo futuro e i suoi giovani. Si è polemizzato sulla nostra scelta di rilanciare la correlazione tra istruzione e merito. Rimango sinceramente colpita”.  
“Diversi studi dimostrano come, oggi, chi vive in una famiglia agiata abbia una chance in più per recuperare le lacune di un sistema scolastico appiattito al ribasso, mentre gli studenti dotati di minori risorse vengono danneggiati da un insegnamento che non premia il merito, perché quelle lacune non vengono colmate da nessuno”.

LIBERTA’ CIVILI. «Diceva Montesquieu che «La libertà è quel bene che fa godere di ogni altro bene».
La libertà è il fondamento di una vera società delle opportunità; è la libertà che deve guidare il nostro agire; libertà di essere, di fare, di produrre. Un governo di centrodestra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini e imprese. Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni».  

REGIMI. “Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso”.  Ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. I totalitarismi del ‘900 hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei”.   “E l’orrore e i crimini, da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini. Nell’abisso non si pareggiano mai i conti, si precipita e basta”.

LEGALITA’.  «La legalità sarà la stella polare dell’azione di governo. Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di Via D’Amelio, nella quale la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino, spinta dall’idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l’indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere Presidente del Consiglio nasce dall’esempio di quell’eroe». 

COVID. Purtroppo – aggiunge il presidente del Consiglio – non possiamo escludere una nuova ondata di covid o l’insorgere in futuro di una nuova pandemia. Ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti. L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello».

IMMIGRAZIONE. “Sicurezza e legalità riguardano anche una corretta gestione dei flussi migratori. Secondo un principio semplice: in Italia, come in qualsiasi altro Stato serio, non si entra illegalmente, si entra solo attraverso i decreti flussi”. Questo Governo vuole quindi perseguire una strada, poco percorsa fino ad oggi: fermare le partenze illegali, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. La nostra intenzione è sempre la stessa. Ma se non volete che si parli di blocco navale lo dirò così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell’Unione europea che nella terza fase prevista, anche se mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal nord Africa”. “Intendiamo proporlo in sede europea -ha concluso Meloni- e attuarlo in accordo con le autorità del nord Africa, accompagnato dalla creazione sui territori africani di hotspot, gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha. Perché non intendiamo in alcun modo mettere in discussione il diritto d’asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni. Il nostro obiettivo è impedire che sull’immigrazione l’italia continui a farsi fare la selezione in ingresso dagli scafisti”. 

25 Ottobre 2022
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