Scandalo doping, sospesa l’ex numero 1 Halep

La ex numero 1 del ranking mondiale tennis femminile, la rumena Simona Halep, è stata provvisoriamente sospesa per doping. Lo ha annunciato oggi la Tennis Integrity Agency (ITIA). La tennista, attualmente al numero 9 della classifica, è stata informata di una violazione del codice antidoping mondiale lo scorso 7 ottobre, a seguito di una positività al Roxadustat, un inibitore che aumenta la produzione endogena di eritropoietina e stimola la produzione di emoglobina e globuli rossi. Il test è stato effettuato lo scorso agosto, durante gli US Open. La 31enne giocatrice, vincitrice in carriera del Roland Garros e di Wimbledon, ha richiesto le controanalisi del campione che hanno confermato la positività.

«Simona Halep, tennista rumena di 31 anni, è stata provvisoriamente sospesa ai sensi dell’articolo 7.12.1 del Programma antidoping del tennis 2022 (TADP)», si legge nella nota della federazione mondiale, «Il campione è stato suddiviso in campioni A e B e l’analisi successiva ha rilevato che il campione A conteneva FG-4592 (Roxadustat), che è una sostanza proibita presente nell’elenco delle sostanze proibite dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) del 2022».

La campionessa di Wimbledon 2019 ha definito la sospensione su Instagram come il «più grande shock della sua vita» e ha negato di aver assunto consapevolmente qualsiasi sostanza vietata. «Oggi inizia la partita più difficile della mia vita: una lotta per la verità. Mi è stato comunicato che sono risultata positiva per una sostanza chiamata Roxadustat in quantità estremamente bassa», ha postato su Twitter.

«In tutta la mia carriera, l’idea di barare non mi è mai passata per la mente, perché è totalmente contro tutti i valori con cui sono stata educata. Di fronte a una situazione così ingiusta, mi sento completamente confusa e tradita».

Maria Sharapova è stata l’ultima tennista di alto profilo ad essere coinvolta in uno scandalo per doping dopo che la russa è risultata positiva al meldonium agli Australian Open 2016 ed è stata inizialmente squalificata per due anni prima che fosse ridotta a 15 mesi.