spreco alimentare
1:33 pm, 15 Ottobre 22 calendario
7 minuti di lettura lettura

Meno sprechi a tavola per un italiano su tre

Di: Redazione Metronews
Coldiretti meno sprechi
condividi

Secondo la Coldiretti l’aumento del costo della vita porterà già entro i prossimi sei mesi a ridurre gli sprechi a tavola per un italiano su tre.

Coldiretti: meno sprechi a tavola per un italiano su tre

Più di un italiano su 3 (35%) taglierà gli sprechi nei prossimi mesi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola, con una svolta green. Ad alimentare questo comportamento virtuoso c’è la spinta dell’inflazione e dei rincari di gas e bollette. È quanto sostiene un’analisi della Coldiretti su dati Coop prevedendo i comportamenti nei prossimi 6-12 mesi.

La Coldiretti ha diffuso l’indagine in occasione della Giornata dell’alimentazione che si celebra il 16 ottobre, con iniziative antispreco nel weekend nei mercati di Campagna Amica (il programma su www.campagnamica.it).

«Il carovita di questi mesi per causa della crisi energetica e della guerra in Ucraina spinge i cittadini ad adottare comportamenti responsabili per salvare i bilanci, anche se il problema dello spreco resta rilevante», sostiene la Coldiretti.

Vademecum anti spreco delle ricette contadine

Proprio per aiutare le famiglie ad adottare comportamenti responsabili i cuochi contadini nei mercati di Campagna Amica hanno elaborato una serie di consigli, attingendo alle numerose ricette anti spreco della tradizione contadina italiana e mostreranno in diretta come organizzare e preparare un pasto completo a “spreco zero” ad alto tasso di risparmio per facilitare la vita quotidiana delle famiglie.

Molti dei piatti più tradizionali hanno origine proprio dall’esigenza di non sprecare cibo come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. Si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio. Oppure la frittata di pasta per rivitalizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avvolgendole in croccante sfoglia. Se avanza del pane, si può optare per la classica panzanella. Anche la frutta può rivivere se caramellata o può diventare marmellata oppure macedonia.

La tradizione rurale insegna a usare come ingredienti anche quelle parti della preparazione dei cibi che solitamente si gettano. L’acqua della pasta, soprattutto se abbiamo cotto paste ripiene come gli agnolotti, è acqua arricchita dagli amidi e dalle proteine del grano. Si può dunque conservare in frigo per usarla come base per il brodo per risotti, carni, verdure in padella. L’acqua della bollitura delle verdure ha lo stesso utilizzo. E che dire del brodo delle carni e dei pesci lessati? Questi sono i liquidi più preziosi perché sono brodi ricchi delle proteine delle carni e del pesce. Vanno congelati e utilizzati per cotture successive o per piatti liquidi come le minestre.

Nel bidone oltre mezzo chilo di cibo a settimana

Nelle case italiane si gettano mediamente a settimana 674,2 grammi di cibo pro capite, secondo Waste Watcher. Spreco che a livello nazionale costa 9,2 miliardi per l’intero anno.

In Sudafrica e Giappone si spreca la metà che in Italia (324 e 362 grammi a settimana) mentre in Europa è la Francia il paese più virtuoso con 634 grammi settimanali, Germania e Regno Unito svettano con 892 e 859 grammi. Stati Uniti top-waste, con 1.338 grammi di cibo gettato a settimana.

« È un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico, contro il quale Coldiretti è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica. È la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti». Così il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Ogni anno nel mondo viene gettato complessivamente quasi un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto, con un impatto devastante sull’ambiente e sul clima. A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private – rileva Coldiretti – dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato. Mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%.

Un fenomeno che determina anche effetti dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.

15 Ottobre 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo