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11:51 am, 12 Ottobre 22 calendario

L’Aquila, rimasero a dormire col terremoto. Tagliati i risarcimenti

Di: Redazione Metronews
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L’Aquila, rimasero a dormire col terremoto. Tagliati i risarcimenti.  «È fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile. Concorso che tenuto conto dell’affidamento che i soggetti poi defunti potevano riporre nella capacità dell’edificio di resistere al sisma per essere lo stesso in cemento armato e rimasto in piedi nel corso dello sciame sismico da mesi in atto, può stimarsi nella misura del 30 per cento. Ne deriva che la responsabilità per ciascun Ministero è del 15 per cento e per il residuo 40 centro in capo agli eredi del costruttore Del Beato».

L’Aquila, rimasero a dormire col terremoto. Tagliati i risarcimenti

La richiesta di risarcimento da parte dell’Avvocatura dello Stato verso i proprietari degli appartamenti del palazzo di via Campo di Fossa a l’Aquila dove, a causa del crollo imputabile al sisma – avvenuto nell’aprile 2009 – morirono 24 persone, è stata accolta dalla sentenza del giudice del tribunale civile dell’Aquila Monica Croci.

I mancati controlli

Dopo la tragedia gli eredi delle vittime avendo dalla loro parte perizie che attestavano irregolarità in fase di realizzazione dell’immobile e una «grave negligenza del Genio civile nello svolgimento del proprio compito di vigilanza sull’osservanza delle norme poste dalla legge vigente, in tutte le fasi in cui detta vigilanza era prevista», hanno citato in giudizio (per milioni di euro di danni) ministero dell’Interno e ministero delle Infrastrutture e Trasporti per le responsabilità della Prefettura e del Genio Civile per i mancati controlli durante la costruzione, il Comune dell’Aquila per responsabilità analoghe e le eredi del costruttore Del Beato per le responsabilità in fase di costruzione.  I ministeri hanno chiamato in causa il condominio imputandogli una responsabilità oggettiva, cioè senza colpa, ma derivante solo dal fatto di essere proprietario della costruzione.

Il tribunale

In particolare il tribunale, ha riconosciuto una corresponsabilità dei ragazzi morti pari al 30% perchè ha ritenuto siano stati imprudenti a non uscire dopo la seconda scossa, ha condannato i Ministeri e le eredi Del Beato, mentre ha respinto le domande nei confronti del Comune e nei confronti del condominio.

L’inchiesta penale era stata archiviata quasi nell’immediatezza dell’avvio della maxi inchiesta sui crolli (220 quelli definiti) da parte dei pm Alfredo Rossini (ex Procuratore capo) Fabio Picuti e Roberta D’Avolio in quanto i presunti responsabili all’epoca identificati quali indagati, erano deceduti nel corso degli anni. Nella vicenda civilistica, le famiglie delle vittime sono state difese dall’avvocato Luciano Angelone di Sulmona, i Ministeri dall’Avvocatura dello Stato, il Comune dall’avvocato Domenico De Nardis, le eredi Del Beato dall’avvocato Francesco Camerini, il condominio dall’avvocato Luciano dell’Orso.

Madre di una vittima: Sentenza vomitevole

«Mi viene solo da dire vomitevole. Mia figlia era stata rassicurata come tutti gli altri che erano lì. Lì sono morte 29 persone che stavano lì perchè sicure che non sarebbe successo nulla. Erano rassicurati, ‘più fa scosse più scarica energia… tranquilli …’. Tant’è vero che dopo seconda scossa, quella dell’una di notte, quando è rientrata Valeria, che stava in casa con Ilaria, le due ragazze si sono guardate in faccia e hanno detto ‘vabbè anche per oggi abbiamo datò, convinte che non sarebbe accaduto più nulla». Così l’avvocato Maria Grazia Piccinini, madre di Ilaria Rambaldi, studentessa universitaria, presidente dell’associazione ‘Ilaria Rambaldi Onlus’, morta insieme ad altre 22 persone nel crollo dell’edificio in via Campo di Fossa, zona Villa comunale nella notte del 6 aprile del 2009, dopo aver letto la sentenza choc del Tribunale aquilano che ha addebitato, nel quantificare i risarcimenti dei danni, a una parte delle vittime, un 30 per cento di responsabilità, per non aver abbandon

 

12 Ottobre 2022
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