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4:16 pm, 11 Ottobre 22 calendario

Fmi: l’Italia entrerà a breve in recessione tecnica

Di: Redazione Metronews
recessione tecnica
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Lo spettro della recessione tecnica si concretizza. Anche il Fondo Monetario Internazionale si attende «che l’Italia entri in recessione tecnica nei prossimi trimestri soprattutto per l’impatto della crisi energetica, per l’alta inflazione e del calo dei redditi». Lo ha indicato Petya Koeva Brooks, vice capo economista dell’Fmi incontrando la stampa per la presentazione del World Economic Outlook. Parlando di «rischi al ribasso per via dell’impatto del mercato energetico» la Koeva Brooks ha quindi – in riferimento al nuovo esecutivo che succederà a quello di Mario Draghi – «consigliato, come per altri paesi, di garantire un sostegno alle persone più vulnerabili, ma valutando i margini di bilancio e garantendo un percorso di calo del debito». La corsa dell’inflazione e le pressioni sullo scenario economico globale, assieme alle vulnerabilità domestiche, spingono il Fondo Monetario Internazionale a rivedere i dati del Pil italiano per il biennio 2022-2023. Nel World Economic Outlook appena diffuso per quest’anno, complice anche la corsa dei prezzi, la crescita del nostro paese viene rialzata di 0,2 punti, rispetto alla previsione di luglio scorso, per toccare il 3,2%. Ma la revisione cambia segno per il 2023 quando il Fondo stima un Pil dell’Italia in calo a -0,2%: si tratta di un ribasso di 0,9 punti sulle valutazioni di luglio e addirittura di 1,9 punti su quanto stimato ad aprile scorso. Per il quarto trimestre 2022 ora l’Fmi prevede un incremento annuo dello 0,5% sullo stesso periodo dello scorso anno (-0,1 punti di stima) mentre per gli ultimi tre mesi del 2023 la previsione è di +0,6% (-1 punto).

Arriva la recessione tecnica

In un’Eurozona che quest’anno dovrebbe registrare un balzo dell’inflazione all’8,3% (era al 2,6% lo scorso anno), l’Italia registra il balzo più forte, con un indice dei prezzi in aumento all’8,7%, pari a +6,8 punti sul dato dello scorso anno, l’aumento maggiore fra le economie del G7. Lo stima il Fondo Monetario Europeo nel World Economic Outlook appena diffuso, in cui prevede sempre per l’inflazione in Italia un leggero rallentamento nel 2023 al 5,2% in un’Eurozona stimata al 6,2%. Sul fronte disoccupazione, dopo il leggero miglioramento previsto per quest’anno, con un tasso all’8,8% dal 9,5% del 2021, per l’Italia il Fondo stima un rialzo nel 2023 al 9,4%. Dopo lo choc Covid, che nel 2020 aveva spinto il disavanzo dei conti pubblici al 9,6%, l’Italia dovrebbe continuare il percorso di riduzione del deficit, con un dato 2022 al 5,4% che il prossimo anno dovrebbe scendere al 3,9% per poi attestarsi nel 2024 al 3%. Lo stima il Fondo Monetario Europeo nel World Economic Outlook appena diffuso, in cui prevede per quest’anno un calo del rapporto debito/Pil al 147,2% (era balzato al 155,3% nel 2020) mentre – visto l’andamento del deficit – potrebbe scendere nel 2024 al 142,5%.

«Il peggio deve ancora venire»

Non va meglio su cala planetaria. Paesi che pesano per un terzo dell’economia mondiale sembrano destinati a finire in recessione fra il 2022 e il 2023 per via del calo dei redditi reali e dell’aumento dei prezzi. Lo indica l Fondo Monetario Europeo nel World Economic Outlook, parlando una «economia globale che continua ad affrontare sfide difficili, segnate dall’invasione russa dell’Ucraina, dalle persistenti pressioni inflazionistiche e dal rallentamento della Cina». La previsione di crescita globale fatta dai tecnici del fondo per quest’anno resta invariata al 3,2 per cento, mentre per il 2023 è tagliata al 2,7 per cento, con una riduzione di 0,2 punti rispetto alla stima fatta a luglio. Come spiega Pierre-Olivier Gourinchas, consigliere economico e direttore delle ricerche del Fondo, «nel complesso, gli shock di quest’anno riapriranno ferite economiche che sono state solo parzialmente rimarginate dopo la pandemia. Insomma, il peggio deve ancora venire e molte persone vivranno un 2023 di recessione».

11 Ottobre 2022
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