Musica
12:00 pm, 6 Ottobre 22 calendario
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Mengoni: “Cambio Pelle con le stagioni della vita”

Di: Orietta Cicchinelli
Marco Mengoni
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Materia (Pelle) è la seconda tappa del progetto artistico targato Marco Mengoni (fuori venerdì 7 ottobre 2022).

«Sono contento – sorride il cantautore soddisfatto, sotto la visiera del suo cappellino – che il puzzle si stia componendo. In questo percorso ho fatto qualcosa che è andata di pari passo col disco: ho fatto test dna salivare (siamo bravi ormai a far test) e ho scoperto di avere solo 35% di geni italiani e di avere diverse etnie. Come mi è venuto in mente? Viaggiando nelle Americhe mi hanno fatto spesso storie per entrare: mi davano del turco o dell’iraniano… D’altronde, non esistono popolazioni “intatte” e così ho fatto il test… Sorpreso? Non più di tanto: essere meticcio mi piace! Questo disco è per il 35% italiano e per il resto contaminato da suoni diversi».

Marco Mengoni e le barriere

«Sono curioso e mi piace pensare che non esistano barriere, sessuali, razziali… Ancora per poco? Comunque le combatteremo! E forse è un bene che esca ora questo disco. Personalmente mi arricchisco contaminandomi e attraversando altre culture».

“Pelle” ricca di ritmi dal mondo come in Unatoka Wapi” (ovvero “Da dove vieni”, ndr.)

«Mi sono scontrato tantissimo per l’uso dei suoni in questo album, ma non volevo utilizzare strumenti a cavolo. In Unatoka Wapi ci sono ritmi zulu e abbiamo rifatto più volte la ritmica, come pure per un sacco di altri pezzi. È un disco ricco di tante cose che non so neanche pronunciare bene, per quanto sono diverse, e non appartengono alla nostra formazione musicale: siamo andati fino alle Mauritius… In particolare, la domanda da “dove vieni?” oggi non nasce più dalla curiosità di conoscere l’altro e le sue esperienze, e questo pezzo vuole ricondurla alla sua essenza».

Perché il titolo “Pelle”?

«Perché la nostra pelle si arricchisce di esperienza, tagli, rughe e la ricchezza di avere sulla pelle questi segni è come mettere tanti suoni tutti insieme a costituire la pelle del disco. La pelle cambia a seconda delle stagioni e si rinnova, si modifica nella superficie e non solo. Ma la Trilogia della Materia non è ancora decisa è in movimento fluido, cambia con me».

A proposito di contaminazioni, nel disco c’è anche un feat. con il rapper Bresh (Chiedimi come sto).

«Bresh sulla parola è un genietto e mi piace il suo approccio al verbo. Non avrei saputo fare di meglio: lui è arrivato con quella prorompenza da bravo che gli appartiene».

“Ancora una volta”, pezzo magnifico in collaborazione con Samuele Bersani

«Nutro un amore folle per Samuele: siamo molto amici e mi ha fatto questo regalo fantastico… Un onore avere lui nell’album. Per i feat., come con La Rappresentante di Lista, ho scelto solo artisti che danno spazio alle parole».

Nell’album anche un tocco dal sapore antico: l’inedito di Sergio Endrigo “Caro Amore lontanissimo”.

«Già! Non si può sentire il termine ciarpame nel 2022 in un testo di musica pop ma questo pezzo è magico. Non a caso fa parte della colonna sonora del film “Il Colibrì” che mi ha portato ad essere ospite alla prossima Festa del Cinema! Grazie a Endrigo e al pezzo che sua figlia, Claudia, ha voluto donare a me. Ho pianto interpretandolo. Nato nel 1973, ha una scrittura datata che non ci appartiene, ma fa parte della storia… Veronesi ha ascoltato il provino che avevo fatto e ha detto che era perfetto per “Il Colibrì”. Vi avverto: si piange e malissimo guardando il film. Preparate i fazzoletti!».

Marco Mengoni e il belcanto

«Ci sono dei pezzi che cantano da soli: sono talmente scritti bene! Non esistono generi musicali ma solo bei pezzi. Mi sento molto legato al belcanto italiano: in particolare Umberto Bindi, Endrigo, Luigi Tenco che hanno un tipo di scrittura non voglio dire sofisticata ma complicata da appoggiarci la voce».

La musica che oggi va molto veloce.

«Fa parte della società che corre. Non so quanti ragazzi ascolterebbero oggi Endrigo: andrebbe fatto un esperimento…Quanti conoscono Fabrizio De André?».

Il disco è un invito a guardare da dove veniamo.

«Noi siamo frutto dei prestiti di ogni cultura ed è stupido fare guerre su questo. “Pelle” dice come la penso sul mondo: sarebbe tutto più facile… “Sono giorni difficili” come canta La Rappresentante di Lista in Attraverso me… La lotta per i diritti? Mi appartiene a prescindere da chi governa: urlerò per quanto posso. La libertà e i diritti di tutti a essere rispettati. Paura? Che s’inneggi al clima di tensioni: non vorrei che qualcuno si sentisse autorizzate a fare delle cose brutte».

Mengoni e gli stadi?

«Adesso ho un buon rapporto. Prima avevo tanta paura fondata, perché salendo la prima volta sul palco di San Siro è stato come se non avessi più controllo sulla parte emotiva del mio corpo… “Bella ciao”? Lì l’avrei cantata: perché no?! Avendo visto “La casa di carta” anche in Spagna la usano contro la tirannia dello stato. Canzone politica? No, parla di libertà da ogni tipo di aggressione e sottomissione. Poi le canzoni ognuno le usa come vuole. Mio nonno me la cantava perché era stato liberato dai tedeschi che lo avevano portato al confine».

6 Ottobre 2022 ( modificato il 4 Ottobre 2022 | 10:52 )
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