Teatro Milano
5:30 pm, 6 Ottobre 22 calendario

L’Elfo Puccini si sposta all’ex Pini per Boccascena

Di: Redazione Metronews
condividi

TEATRO La stagione dell’Elfo Puccini inaugura ‘fuori sede’ all’ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini dove, sul palcoscenico del TeatroLaCucina, è di scena fino al 16 ottobre  Boccascena – ovvero Le conseguenze dell’amor teatrale, spettacolo creato e interpretato da César Brie e Antonio Attisani. Un approdo naturale che aggiunge un nuovo, prezioso tassello alla collaborazione tra Olinda (che anima e gestisce questo spazio) e il Teatro dell’Elfo (elfo.org). Un approdo tanto più significativo perché è qui che Boccascena è nato, nel corso di una residenza tra novembre 2021 e gennaio 2022.

L’incontro di due uomini in Boccascena

Due uomini di teatro si incontrano per caso dopo tanto tempo, su un palcoscenico che potrebbe
essere una zattera nell’altrove. Non se ne rendono conto, ma una figura — il custode del teatro, un regista, il loro erede? — li guida nella scoperta di essere stati in qualche modo legati lungo tutto il corso della vita.

La loro è stata un’amicizia ruvida, senza compiacimenti né complicità, entrambi seguendo su
diverse mappe le tracce di un teatro necessario a se stessi e agli altri. In questo ritrovarsi ironico e disincantato, l’enigmatico Servo di scena suggerisce e suona i temi privati e universali che hanno interpretato, chissà se bene o male nel corso della loro vita.

I racconti dei due in Boccascena diventano un viaggio che li porta a fare i conti con se stessi, con le differenze tra loro, con visioni e vicende dell’eterno passato, un viaggio che attraversa opere, scuole, maestri, colleghi, amori, colpe, malattie. Memorie ferite.

La sincerità come ultima recita

L’esercizio della sincerità è la loro ultima recita costellata di incidenti, una musica incostante nella
quale affiorano le conseguenze dell’amore travolgente per un teatro popolato da mille personaggi
e specialmente, in quest’ultimo passaggio, dal Gatto e la Volpe, l’anziana coppia che vorrebbe
giustiziare simbolicamente quel Pinocchio che è diventato un ‘bravo bambino’, il vero vincitore
nella realtà storica.

La narrazione in Boccascena

La scombinata narrazione in Boccascena procede per salti e cadute, da un’allegra insofferenza iniziale all’ultima uscita di scena, uno sconsolato matrimonio. Per astra ad aspera. Fine teatro mai.

Questo lavoro è stato dapprima scritto da un anziano attore e un vecchissimo professore durante
la pandemia che ha rinchiuso tutti in casa per molti mesi. Le battute di Volpe non sono state scritte da Volpe e quelle di Gatto da Gatto. È tutto molto più confuso, grazie anche a ciò che è accaduto durante le prove.

La stesura del primo copione è stato un esercizio di amicizia, di fiducia, di confronto e polemica con il mondo, di accordo e disaccordo, un esercizio che ha permesso ai due di vivere la solitudine della peste nel calore della creazione. E l’avere provato nell’illegalità e in clandestinità è qualcosa di cui i due vecchi vanitosi vanno fieri. Così come dell’aver preparato un’opera teatrale che per molti versi non ha precedenti, ma che non farà male a nessuno.

6 Ottobre 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo