Formula 1
6:18 pm, 5 Ottobre 22 calendario
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Suzuka, un severo test per le gomme della Ferrari

Di: Redazione Metronews
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La doppietta di gare che riporta la Formula 1 in Estremo Oriente dopo due anni di stop a causa del Covid-19 si completa questo fine settimana con il 33° Gran Premio del Giappone valido per il Mondiale. Si corre a Suzuka, e per la Ferarri si profila un test impegnativo per quanto riguarda le gomme, come dice Carlos Gabally, responsabile pneumatici del Cavallino.

Gabally della Ferrari: «A Suzuka circuito anomalo, gomme a rischio usura»

Suzuka è uno dei circuiti preferiti dai piloti, con il suo celebre disegno a forma di otto. Nella messa a punto delle vetture è necessario trovare un compromesso per ottenere il giusto mix di velocità, stabilità e maneggevolezza. Questo tracciato richiede un carico aerodinamico medio e una particolare cura nel bilanciamento per la percorrenza delle curve più veloci in modo da far lavorare le gomme al meglio senza usurarle troppo. L’utilizzo dell’ala mobile (DRS) è relativamente efficace visto che è possibile aprirla solo sul rettilineo principale, che non è particolarmente lungo. Le frenate impegnative sono quattro, la più esigente delle quali è senz’altro quella dell’ultima chicane. «La pista è caratterizzata da tratti da alta velocità con frequenti cambi di direzione, e quindi si genera molta energia negli pneumatici. Si tratta di un circuito anomalo per quanto riguarda la distribuzione dello sforzo: è il più equilibrato e simmetrico di tutto il calendario, quindi l’energia prodotta dalle curve a destra è identica a quella che si crea nelle curve verso sinistra», ha dichiarato Carlos Galbally, responsabile pneumatici per la Ferrari.

La Pirelli porta le sue mescole più dure: obiettivo, contrastare la «alta abrasività»

«Proprio per le dinamiche che si verificano qui a Suzuka», continua Gabally, «la Pirelli porta in Giappone le tre mescole più dure di cui dispone (C1, C2 e C3), di gran lunga la combinazione meno frequente che si possa trovare nell’intera stagione: si tratta infatti della quinta e ultima volta. L’usura gomme – ha spiegato – è elevata a causa della combinazione dei curvoni da alta velocità e delle caratteristiche dell’asfalto, il cui livello di abrasività è medio alto. Tutti questi fattori messi insieme, uniti all’imprevedibilità del meteo, rendono Suzuka un banco di prova particolarmente impegnativo per tutto quello che riguarda la gestione gomme».

Il confronto con gli altri circuiti: «Evitare il surriscaldamento delle gomme»

Su come si approccia il weekend di Suzuka dal punto di vista della gestione gomme, Gabally aggiunge: «Al pari di quanto accade su piste come Montmeló, Silverstone e Zandvoort, anche a Suzuka è fondamentale trovare il miglior bilanciamento possibile tra la configurazione da qualifica e quella necessaria in gara: è infatti vitale avere pneumatici perfettamente in temperatura per il giro secco, ma è anche basilare evitare di surriscaldare le gomme nei long run. Per svolgere questo esercizio nel migliore dei modi abbiamo particolarmente bisogno dell’aiuto dei piloti – ha concluso – sulla base delle loro indicazioni vengono infatti concordate le strategie e gli obiettivi legati agli pneumatici per qualifiche e gara. In questo senso, da quando il tempo a disposizione nelle prove libere è stato ridotto, il lavoro di valutazione è diventato ancora più complicato, facendo aumentare ancora di più l’importanza della fase di preparazione fatta al simulatore».

5 Ottobre 2022 ( modificato il 31 Marzo 2023 | 9:52 )
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