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3:09 pm, 30 Settembre 22 calendario

Putin: “Il popolo ha scelto”. Zelensky chiede adesione alla Nato

Di: Redazione Metronews
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Vladimir Putin ha firmato l’atto per l’annessione delle quattro regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia – circa 104 mila chilometri quadrati dell’Ucraina orientale e meridionale – nella Federazione russa, dopo referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale.

L’annessione delle quattro regioni alla Federazione russa

In termini di territorio, si tratta di circa il 15% dell’area totale dell’Ucraina, un’area paragonabile in estensione all’Ungheria o al Portogallo. Se si calcola anche la penisola della Crimea, annessa da Mosca nel 2014 con lo stesso schema, la Russia guadagna un territorio delle stesse dimensioni dello stato americano della Pennsylvania.

La cerimonia di annessione si è svolta nella sala di San Giorgio al Cremlino.

Putin: “Il popolo ha fatto la sua scelta”

“Il popolo ha fatto la sua scelta, una scelta netta”, ha esordito il presidente russo Vladimir Putin, che ha proseguito il suo discorso davanti a governatori, sindaci e parlamentari, affermando che “La Russia non vuole e non le serve un ritorno dell’Urss. Oramai l’Unione sovietica non esiste più, e al passato non si torna e non serve alla Russia. Non è a questo a cui aspiriamo”, ma “l’amore per la Russia è un sentimento indistruttibile. Ecco perché anche i giovani nati dopo la tragedia della caduta dell’Unione Sovietica hanno votato per l’annessione. Hanno votato milioni di persone che hanno espresso la loro volontà di entrare a far parte della Federazione russa e noi difenderemo queste quattro nuove regioni”.

“I russi che vivono al di fuori dei confini della Russia – ha continuato Putin – possono tornare alla loro ‘patria storica’”.

La “bordata” di Putin a Gorbaciov

“Nel 1991 si è deciso di far crollare l’Urss senza chiedere l’opinione del popolo – ha detto Putin – , cosa che ha creato ferite nella nostra società e portato il Paese al limite della catastrofe nazionale.
Quando l’ultimo leader dell’Unione Sovietica – ha aggiunto senza citare il nome di Mikhail Gorbaciov, ndr – ha deciso di distruggere il nostro grande Paese ha messo il popolo di fronte al fatto compiuto, anche se bisogna ammettere che non capivano allora cosa stavano facendo e le conseguenze.”

Il “suggerimento” a Kiev e la richiesta di Zelensky alla Nato

C’è spazio anche per un “suggerimento” a Kiev: “Chiediamo a Kiev di tornare al tavolo dei negoziati. Kiev deve rispettare la legittima volontà popolare, solo questa è la via della pace. Cessi il fuoco, ora siamo pronti a negoziare”.

Secca la risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per il quale il suo paese non negozierà con la Russia finché Vladimir Putin sarà al potere. “L’Ucraina  – ha affermato – non negozierà con la Russia finché Putin è il presidente della Federazione Russa. Negozieremo con il nuovo presidente». Poi, l’affondo: “L’intero territorio del nostro stato sarà liberato da questo nemico, il nemico non solo dell’Ucraina, ma anche della vita stessa, dell’umanità, della legge e della verità – tuona Zelensky, che ha  presentato domanda di adesione rapida alla Nato, in un videomessaggio citato da Ukrinform – La Russia lo sa già, sente il nostro potere, vede che proprio qui, in Ucraina, stiamo dimostrando la forza dei nostri valori. Mosca tenta di rubare qualcosa che non le appartiene. Vuole riscrivere la storia”.

Il monito di Putin all’Occidente

Poi, il monito all’Occidente: “Voglio che mi sentano a Kiev, che mi sentano in Occidente: le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre”, ha detto Putin che ha chiesto “un minuto di silenzio per gli eroi della guerra. Per gli eroi della grande Russia”.

“L’Occidente – ha detto ancora Putin – difende un ordine basato sulle regole. Chi ha deciso queste regole? Chi è che ha concordato queste regole? E’ un inganno vero e proprio, con un doppio, triplo standard. Con tutte queste regole false la Russia non ha intenzione di vivere. L’Occidente vuole farci diventare una colonia”.

Il sabotaggio del Nord Stream

“È chiaro a tutti a chi conviene il sabotaggio del Nord Stream. Abbiamo assistito a un attacco diretto al gasdotto Nord Stream, alle infrastrutture europee. Chi ne trae vantaggio?”, ha chiesto Putin alludendo agli anglosassoni, mentre rivolgendosi agli americani ha affermato che “Gli Stati Uniti sono stati il solo Paese al mondo ad aver usato le armi nucleari due volte e hanno creato un precedente”.

Putin contro l’Unione europea

“L’Europa ‘cede’ alle richieste Usa di nuove sanzioni contro la Russia. Molti politici obbediscono, docilmente – ha proseguito Putin che ha citato tra i Paesi europei anche Italia e Germania – la conseguenza è la de-industrializzazione”.

Ursula von der Leyen: “Non cambia nulla”

“L’annessione illegale proclamata da Putin non cambia nulla – twitta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen -. Tutti i territori illegalmente occupati dagli invasori russi sono terra dell’Ucraina e faranno sempre parte di questa nazione sovrana”.

Ventisette stati Ue condannano l’annessione

“Di fronte alla guerra di aggressione della Russia e all’ultima escalation di Mosca, l’Unione europea è risolutamente con l’Ucraina e il suo popolo. Siamo incrollabili nel nostro sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina. L’Ucraina sta esercitando il suo legittimo diritto di difendersi dall’aggressione russa per riprendere il pieno controllo del suo territorio e ha il diritto di liberare i territori occupati entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti». Lo scrivono i 27 capi di Stato e di Governo dell’Unione europea.

“Le minacce nucleari lanciate dal Cremlino, la mobilitazione militare e la strategia di cercare di presentare falsamente il territorio ucraino come quello della Russia e di affermare che la guerra potrebbe aver luogo ora sul territorio russo non scuoteranno la nostra determinazione – affermano i leader Ue -. Rafforzeremo le nostre misure restrittive per contrastare le azioni illegali della Russia. Aumenteranno ulteriormente la pressione sulla Russia per porre fine alla sua guerra di aggressione. Ribadiamo che l’Unione europea è fermamente con l’Ucraina e continuerà a fornire un forte sostegno economico, militare, sociale e finanziario all’Ucraina per tutto il tempo necessario”.

Il Giappone ritiene “illegale” l’annessione russa

Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il quale ha definito “illegale” l’annessione russa dei territori ucraini occupati ritenendola una “violazione della sovranità del Paese”.

“Ho detto a Zelensky che il processo che la Russia ha chiamato un referendum e la sua annessione di parti dell’Ucraina non dovrebbe mai essere accettato, e che li condanno fermamente”, ha detto Kishida, aggiungendo di aver rassicurato Zelenskyy sul fatto che il Giappone è impegnato a lavorare con altre nazioni del G7 e la comunità internazionale per sostenere ulteriormente l’Ucraina e prevede di imporre più sanzioni contro la Russia.

Le nuove sanzioni degli Usa alla Russia

Le nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti in risposta “al fraudolento tentativo russo di cambiare i confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina”, colpiscono “910 individui, compresi membri delle Forze armate russe, ufficiali bielorussi e agenti russi per la violazione della sovranità, integrità territoriale e indipendenza politica dell’Ucraina”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, spiegando che tra le misure c’è anche la restrizione dei visti.

Nella lista è inserito Ochur-Suge Mongush, militare russo ritenuto colpevole “di gravi violazioni dei diritti umani ai danni di un prigioniero di guerra ucraina”. Inoltre Blinken ha espresso “un chiaro monito, sostenuto dai leader del G7: noi considereremo responsabile ogni individuo, entità o Paese che fornisce alla Russia sostegno politico o economico nei suoi tentativi illegali di cambiare lo status del territorio ucraino”.

 

 

30 Settembre 2022
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