Concorsi truccati, chiuse le indagini per Galli
C’è anche il professor Massimo Galli, ex dirigente medico del dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco, tra le 25 persone per le quali oggi pomeriggio la procura di Milano ha comunicato di aver chiuso le indagini preliminari. Si tratta dell’inchiesta relativa ad alcune procedure concorsuali di selezione per i posti di Professore e Ricercatore universitario indette dall’Università degli Studi di Milano Statale, che nell’ipotesi accusatoria, sono risultate oggetto di turbativa.
A renderlo noto è stato il procuratore generale di Milano, Marcello Viola, in una nota. «Dall’originario procedimento penale n. 17173/2018 Mod. 2 sono stati formati autonomi fascicoli processuali in relazione alle vicende concorsuali, e sono stati notificati gli avvisi ex art. 415 bis cpp a 25 indagati», si legge nel documento della Procura. «Le ulteriori posizioni per le quali vi è stata iscrizione nel registro degli indagati sono rimaste nel procedimento principale e verranno definiti separatamente» e probabilmente saranno archiviate.
Secondo i legali dell’infettivologo Galli, «l’ipotesi accusatoria risulta fortemente ridimensionata rispetto a quella iniziale». Per i difensori, gli avvocati Ilaria Livigni e Giacomo Gualtieri, Galli risponde solo di un episodio, per il quale gli è stato contestato il reato di falso e turbativa. I due legali hanno aggiunto che «dopo aver avuto la copia» degli atti «faranno le loro valutazioni».
L’inchiesta vedeva indagati 25 docenti, 17 della Statale di Milano e sette professori di altri atenei (Pavia, Tor Vergata e Sapienza a Roma, Torino, Palermo) e cinque ricercatori, che per i gli inquirenti sarebbero stati favoriti nell’ottenimento di alcuni contratti lavorativi. Per la procura ci sarebbe stato «un sistematico condizionamento delle procedure per l’assegnazione dei titoli di ricercatore e di professore ordinario e associato all’interno della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università degli studi di Milano», che avrebbe «all’addomesticamento di gran parte dei concorsi banditi».
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