Consumi, il grido degli esercenti: la ripresa slitta al 2025
Consumi, il grido degli esercenti la ripresa slitta al 2025. Lo afferma Confesercenti, commentando l’ok del governo alla Nota di aggiornamento del Def. «Prospettive in netto peggioramento – si legge in una nota – La Nadef approvata dal governo descrive un quadro congiunturale che dà misura dell’intensità del rallentamento in atto. Un quadro che vede particolarmente penalizzati i consumi: il forte rallentamento atteso per il 2023 comporta posporre addirittura al 2025 il recupero dei livelli di spesa pre-pandemica. Alla fine del prossimo anno, mancheranno ancora 40 miliardi per tornare al dato del 2019».
Consumi, il grido degli esercenti: la ripresa slitta al 2025
«La flessione degli indici di fiducia dei consumatori, sempre più accentuata, evidenza peraltro – prosegue Confesercenti – come anche queste deboli dinamiche siano a rischio e come la spesa delle famiglie sia esposta a uno scenario di recessione più profonda di quella assunta nei quadri programmatici. Complessivamente, il rallentamento dell’economia è determinato dallo shock energetico e dal rialzo dell’inflazione mondiale. Il rialzo dei tassi di interesse avviato dalle banche centrali è il terzo elemento che in prospettiva porterà ad abbassare i saggi di crescita».
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