economia
7:25 am, 24 Settembre 22 calendario

Wall Street ora avverte la tempesta recessione. Sterlina in caduta libera

Di: Redazione Metronews
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Il vento della recessione mondiale si fa sentire attraverso la chiusura in netto calo a Wall Street, affondata dai timori che la stretta monetaria avviata dalla Fed possa far precipitare l’economia Usa.

Wall Street, profondo rosso per la recessione

Il Dow Jones ha perso l’1,62% a 29.590 punti, l’S&P 500 l’1,66% a 3.695 e il Nasdaq l’1,80% a 10.867. Il ritracciamento di circa il 20% rispetto al picco raggiunto il 4 gennaio scorso segna ufficialmente l’ingresso del listino statunitense in fase ribassista. Male il comparto petrolifero, con il Wti che ha terminato la giornata al Nymex in ribasso del 5,69% a 78,74 dollari barile, sui minimi da gennaio. Deboli anche le big tech che hanno pagato il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato. In particolare il tasso dei T-Bond biennali si è issato al top da ottobre 2007 al 4,270%, quello dei quinquennali ha toccato il massimo da novembre 2007 al 4,084% e quello dei decennali è arirvato al 3,829% come non accadeva da aprile 2010.

Sterlina nel burrone

Ma i capitomboli economici si avvertono in tutte le economie. In una giornata che vede l’euro scendere ancora rispetto al dollaro, spicca il crollo della sterlina è scesa al minimo degli ultimi 37 anni rispetto al biglietto verde alla luce del ìmini-bilanciò presentato dal Cancelliere allo scacchiere Kwasi Kwarteng, che prevede tagli alle tasse e alla spesa pubblica per decine di miliardi di sterline. Depressi anche i mercati azionari, con l’indice FTSE 100 precipitato ai minimi degli ultimi tre mesi.

Sul fronte cambi la sterlina ha perso oltre il 3% scendendo a un minimo di 1,0862 dollari , il valore più basso dal 1985, che viene toccato dopo la mossa della Banca d’Inghilterra che ha aumentato di 50 punti – al 2,25% – il tasso di interesse , avvisando che il Regno Unito potrebbe già essere in recessione. La banca centrale ora ritiene che il prodotto interno lordo diminuirà dello 0,1% nel trimestre, un secondo calo che significherebbe l’ingresso in una recessione tecnica. La sterlina ha perso terreno anche rispetto all’euro, scendendo oggi a 1,1223.

Forte preoccupazione viene espressa dagli analisti: l’economista Martin Weale ha avvertito che i piani economici del nuovo governo “finiranno in lacrime” – con un crollo della sterlina come quello registrato nel 1976. Chris Turner, Global Head of Markets di ING, ha dichiarato: “Tipicamente una politica fiscale più accomodante e una politica monetaria più restrittiva sono un mix positivo per una valuta, se può essere finanziata con sicurezza. Ma è questo il problema: gli investitori hanno dubbi sulla capacità del Regno Unito di finanziare questo pacchetto, da qui la sottoperformance dei gilt”. Infatti i rendimenti dei titoli di stato di Londra sono aumentati vertiginosamente con il Gilt a 10 anni aumentato di circa 25 punti sulla scia di vendite pesanti da parte di trader sempre più nervosi.

24 Settembre 2022
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