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6:33 pm, 23 Settembre 22 calendario

Fermo per la Sea Watch: troppi naufraghi. E intanto annegano in 73

Di: Redazione Metronews
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Disposto il fermo amministrativo per la Sea Watch 3. Lo rende noto la ong tedesca: dopo oltre 13 ore di controlli a Reggio Calabria, dove era arrivata il 17 settembre con 427 migranti, le autorità hanno bloccato la nave «accusandoci, ancora una volta, di aver soccorso troppe persone».«L’assurda argomentazione di aver salvato troppe persone suggerisce che avremmo dovuto lasciarle annegare nel Mediterraneo, ignorando il dovere di ogni capitano di prestare sempre assistenza in mare». Nei primi giorni di agosto la Sea-Watch 3 era stata sottoposta a un controllo programmato dello Stato di approdo in cui erano state individuate “lievi carenze”. All’arrivo nel porto di Reggio Calabria l’organizzazione tedesca si aspettava un’ispezione di rettifica per le carenze, le autorità italiane hanno, invece, eseguito un Psc (Port State Control) esteso e il cui esito è stato il blocco della nave. «È già accaduto in passato che le navi di soccorso a seguito dei controlli dello Stato di approdo siano state trattenute con motivazioni assurde – spiegano dall’ong -: mancava una certificazione immaginaria e inesistente o a bordo c’erano troppe persone salvate».

L’appello alla corte di Giustizia di Sea Watch

Per contestare questi “blocchi arbitrari e ingiusti”, Sea-Watch ha presentato appello di fronte il Tar di Palermo, appello che è stato poi inoltrato alla Corte di Giustizia Europea. Il primo agosto scorso, la Corte di giustizia europea ha dichiarato che “il salvataggio in mare è un dovere e che i controlli dello Stato di approdo non devono essere usati arbitrariamente contro le ong“. «Nella sua sentenza, la Corte di Giustizia Europea – spiegano da Sea Watch – ha sottolineato che l’Italia non può richiedere una certificazione che non è prevista dallo Stato di bandiera e che il numero di persone soccorse non è un motivo valido per la detenzione della nave. I controlli dello Stato di approdo possono continuare a essere effettuati, ma devono essere eseguiti nei tempi previsti o con un valido motivo».

Naufragio in mattinata con 73 morti

Questo mentre è di almeno 73 morti, ma il numero è considerato provvisorio, il bilancio del naufragio avvenuto al largo della Siria, dove è affondata un’imbarcazione che trasportava migranti provenienti dal Libano. Venti le persone salvate. Negli ultimi mesi sono migliaia i libanesi, siriani e palestinesi che hanno lasciato il Libano a bordo di imbarcazioni alla ricerca di migliori opportunità in Europa. Il Libano ha una popolazione di 6 milioni di abitanti, di cui 1 milione di rifugiati siriani, ed è stato vittima di un grave tracollo economico dalla fine del 2019, che ha portato alla povertà oltre tre quarti della popolazione.

E sempre stamattina Seabird, il velivolo di Sea Watch, ha individuato un’imbarcazione con 23 migranti tra le onde alte tre metri in zona Sar maltese. Tre navi mercantili sono attualmente sul posto per cercare di proteggere le persone dal mare agitato, «ma non sono in grado di salvarle a causa delle difficili condizioni meteorologiche», afferma la ong tedesca che chiede un intervento immediato alle autorità maltesi.

23 Settembre 2022
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