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1:43 pm, 6 Settembre 22 calendario
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Piano risparmio gas, giù il riscaldamento di case e uffici

Di: Redazione Metronews
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Il ministero per la Transizione ecologica ha reso noto il piano nazionale di risparmio dei consumi di gas naturale. Con un forte impatto anche sugli impianti di riscaldamento, privati e aziendali. Il piano sarà adottato con decreto ministeriale entro il mese di settembre.

Piano per il risparmio di gas: i volumi attesi

Le stime dell’impatto di tutte le misure prese portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di smc di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas), cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi.

Riscaldamento, nuove regole per case e aziende

Per quanto riguarda il riscaldamento, vengono introdotti limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano. Fatti salvi ospedali e altri luoghi di ricovero, in particolare, il dm disporrà che i valori di temperatura degli ambienti siano ridotti di 1°C (17°C, con tolleranza di +/- 2°C) per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili; 19°C, con tolleranza di +/- 2°C per tutti gli altri edifici.

Limiti di teperatura e di durata di esercizio

Inoltre i limiti di esercizio degli impianti termici sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione (Zona A: ore 5 giornaliere da 8 dicembre al 7 marzo; Zona B: ore 7 giornaliere da 8 dicembre al 23 marzo; Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo; Zona D: ore 11 giornaliere da 8 novembre al 7 aprile; Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile; Zona F: nessuna limitazione).

Stoccaggi di gas a livello 83%, obiettivo 90%

L’insieme degli interventi, normativi e regolatori, e la risposta degli operatori coinvolti, fa sapere il ministero, hanno consentito di raggiungere al primo settembre 2022 un livello di riempimento degli stoccaggi di circa 83%. Tale valore, in linea con l’obiettivo di riempimento del 90% e anche superiore, è fondamentale per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare il prossimo inverno.

Assoutenti boccia il piano Cingolani di risparmio energetico

«Con gli stoccaggi e gli approvvigionamenti di gas attuali le aziende fornitrici non sono in grado di fornire il gas a tutti i propri clienti e riusciranno a coprire il fabbisogno energetico invernale per un periodo non superiore ai 45 giorni, dopo di che sarà il caos, con pesanti razionamenti, case gelate e stop alle attività per industrie e imprese». Lo denuncia Assoutenti, che boccia il piano energetico del Ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Eni sostituirà tutto il gas russo entro il 2025

Il piano di risparmio del gas deve fare i conti anche con le prospettive. Il futuro degli approvvigionamenti quale sarà? Secondo Guido Brusco, Chief Operating Officer Natural Resources del gruppo Eni, presente oggi a un incontro nell’ambito di Gastech, il salone internazionale del gas in corso a Milano, i 20 miliardi di metri cubi di gas provenienti dalla Russia e importati da Eni saranno sostituiti al 50% a partire da questo inverno, all’80% nel 2024 e al 100% nel corso del 2025.

Fitch teme la recessione italiana ed europea

Lo stop delle forniture di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 «aumenta ulteriormente la probabilità di una recessione nell’eurozona». L’allarme è contenuto in un report di Fitch, secondo cui la decisione di Mosca «riduce ulteriormente il già esiguo margine di errore per bilanciare il mercato del gas dell’Ue quest’inverno, sebbene la strategia del blocco per mitigare gli effetti peggiori sul mercato sia ancora credibile». In particolare, l’agenzia di classificazione stima che «una chiusura completa ridurrebbe il livello del Pil dell’eurozona nel 2023 di 1,5-2 punti percentuali rispetto alle previsioni del Global Economic Outlook pubblicate a giugno, con una riduzione di circa 3 punti percentuali in Germania e 2,5 punti percentuali in Italia». Tuttavia, sottolinea Fitch, «il piano dell’Ue, sostenuto dall’aumento delle forniture alternative di gas, in particolare dalle importazioni record di gas naturale liquefatto (Gnl), e dalla riduzione del consumo di gas del 15% nel 2023 rispetto al 2021, dovrebbe contribuire a evitare una grave carenza».

6 Settembre 2022 ( modificato il 7 Settembre 2022 | 13:23 )
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